''Lejeune su Seldana, una lezione da manuale''
Caro Direttore, quand'ero agli inizi delle mie esperienze equestri, mi trovavo alla Scuola Militare di Equitazione, alle dipendenze del Col. Paglieri, grande uomo di cavalli.
Io montavo in completo un cavallo con delle rigidità che gli rendevano difficile l'esecuzione del galoppo rovescio. Avevo provato a risolvere il problema con ogni sorta di esercizio, transizioni e spalle in dentro, ma senza alcun risultato apprezzabile.
Un giorno, nel corso di una ripresa in maneggio coperto, il Col. Paglieri si offrì per risolvere il problema. La proposta fu considerata con un sorriso ironico ma, per rispetto del grado, si aderì.
Il Colonnello per tre giorni montò il cavallo davanti a noi, al passo ed al trotto, senza fare alcun esercizio particolare. Poi mi chiese di montare il cavallo.
La prima sensazione che ebbi, fu che tutte le rigidità erano scomparse; difatti il cavallo, messo al galoppo rovescio, lo mantenne per tutto il lato corto del maneggio.
L' episodio dimostra che sono l'assetto e le azioni del cavaliere (che dall'assetto dipendono) a determinare la correttezza delle andature.
Lejeune ha montato la cavalla Seldana, l'ha messa in volta stretta per farle comprendere che poteva estendere la sua linea dorsale e poi, si è limitato a farla avanzare. Per la prima volta la cavalla ha potuto estendere l'incollatura ed alzare la groppa verso il cielo in un percorso nel quale sembrava che facesse tutto da sola.
Il segreto stava nell'assetto di Lejeune, che gli consente, ad un tempo, di essere in equilibrio ed inserito nel movimento del cavallo: di conseguenza la sua mano è indipendente e leggerissima sulla bocca della cavalla.
La lezione di Lejeune è rivolta a tutti i giovani cavalieri, provvisti di un cervello che funziona: invece di buttare i loro soldi negli stage tenuti dai venditori di fumo, si concentrino nel perfezionamento del loro assetto che, solo, può assicurare dei risultati e delle soddisfazioni durature.
CARLO CADORNA