Ippica in agonia, o meglio una morte annunciata
IPPICA IN AGONIA. Non è soltanto uno slogan a effetto ma l’ultimo grido di dolore lanciato da un settore che tanto ha dato (in tutti i sensi) all’Italia e che dal primo gennaio morirà sul serio se in questi giorni dalle Istituzioni (Governo e Parlamento) non arriveranno segnali concreti che almeno possano consentire di tirare avanti alla meno peggio fino alla effettiva rinascita. Ippica in agonia è stato, come è noto, il tema dell’incontro con la stampa organizzato da Sistema Gioco Italia (associazione che aderisce a Confindustria Sit) e da Federippodromi (una delle associazioni che rappresentano le Società di Corse ovvero proprietari e gestori di ippodromi). La situazione nerissima è stata illustrata da Massimo Passamonti (Sistema Gioco Italia), Tomaso Grassi (Soc. Cesenate Corse al Trotto) ed Enrico Tuci (trotto, Allevamento Trebisonda),
La nostra ippica impegna 14 mila lavoratori, che arrivano a 50 mila se si considera l'indotto, 43 ippodromi e, di conseguenza, migliaia di cavalli di razza. "Negli ultimi anni" si legge in una nota congiunta delle associazioni "le risorse disponibili per il settore si sono ridotte del 50% passando dai circa 400 milioni del 2006 - generate esclusivamente dalle scommesse ippiche che rendevano il settore completamente autosufficiente - ai 240 milioni previsti per il 2012 (comprensivi di un finanziamento pubblico ex dl 185 ridotto a 40 milioni rispetto ai 150 previsti dalla legge stessa). Quest'anno, inoltre, non è ancora stato erogato il fondo di 35 milioni, già approvato con la legge 44 del 2012".
Nella sostanza i concetti espressi dagli oratori nella conferenza stampa sono quelli su cui si basa la costituenda Lega Ippica Italiana (o Unione, che dir si voglia): progetto di rilancio, privatizzazione, massimo impulso all’imprenditorialità a ogni livello e in ogni settore, promozione attuata a 360 gradi, recupero della credibilità di un settore che sui media trova spazio solo per i fatti negativi, regolarità delle corse, professionalità, riforma del sistema delle scommesse...
Non a torto è stato fortemente censurato il comportamento del Ministro del MIPAAF Mario Catania "da 12 mesi sta affrontando questa situazione in maniera totalmente sbagliata". Comportamento ancor più inspiegabile dato che la governance del mondo delle corse non è più dell’Agenzia Sviluppo Sport Ippico (ASSI, ex UNIRE) sciolta con un provvedimento legislativo che l’ha totalmente passata al MIPAAF. Senza contare che, parole di Tomaso Grassi, "non si è affrontata l'emergenza denunciando con lealtà e chiarezza la reale situazione, non si è proposto né sostenuto un progetto di riforma credibile e concreto. Fin dall'inizio del 2012, constatato il cattivo utilizzo dei fondi del dl 185 del 2008 che avevano consentito la sopravvivenza dell'ippica per circa 4 anni (nel corso dei quali sono peggiorati tutti i parametri economici e tecnici) è stato chiaro che senza una sostanziale riforma del settore non vi sarebbe stato nessun ulteriore finanziamento e quindi nessuna speranza di continuità". Grassi quindi ha definito le proposte che dovevano essere contenute nel decreto poi convertito nella legge n.16 del 2012 "insufficienti, irrealizzabili e in sostanza prive di una concreta progettazione. Tanto è vero che sono state quasi tutte bocciate dal Consiglio dei Ministri".
E’ di ieri una nota del MIPAAF con cui il ministero avvertiva gli addetti ai lavori che le casse dell’ASSI (ex UNIRE) sono vuote e che a dicembre non arriverà un euro a proprietari, allevatori, allenatori & c. Stando così le cose, l’ippica si fermerà sul serio (e forse per sempre) dal primo gennaio, e non per un maxi-sciopero di 41 giorni come avvenuto all’inizio di quest’anno (e di fatto cessato senza nessuna conquista concreta).
"Stiamo accelerando l'iter procedurale di merito sulla proposta di legge sul rilancio dell'ippica" ha dichiarato il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo (Pdl). "Siamo nella fase finale - prosegue l'onorevole - e abbiamo quasi terminato l'elaborazione di un testo ormai condiviso. La prossima settimana potremo inserire l'emendamento nella delega. Non sappiamo se la strada del percorso congiunto nelle Commissioni di Camera e Senato sia percorribile e possa affrettare i tempi della delega, che si è arenata”.
Poco da stare allegri. Il MIPAAF ha annunciato 250 miloni per il 2013, che però in parte saranno inevitabilmente impiegati per “tappare” le voragini nel bilancio ASSI 2012. Passamonti & c. ritengono che siano necessari quattro anni per rimettere in moto la macchina-ippica e che quindi la ripresa non potrà avvenire prima del 2017. Il Governo avrà la forza e la voglia di un corposo intervento?























.jpg)



