Galoppo. Landi in cattedra nel Premio Camici
PISA. Stefano Landi sa sempre dov'è il traguardo. Quarantanove anni, oltre duemila vittorie e un'intelligenza tattica sopraffina. Il senese porta al successo un velocista di rango come Pride and Joy in una corsa di prestigio come il Premio Enrico Camici. Sul green pisano in questo 1200 di pista grande anticipano in molti lo spunto, ad esempio Doggy Tail, dopo che Rio Magno e Aperegina se le sono date di santa ragione nella prima parte di gara, con Doggy e Nuracale a ridosso.
Si era usciti dal bosco e fatto vela verso quella dirittura dove mancano ancora seicentocinquanta metri per andare a casa. Landi se ne stava nel cuore del gruppo e sceglieva una corsia centrale per Pride and Joy, consegnatoli in grande ordine dal training sapiente del livornese Riccardo Santini. Anche Luther e Freetown preparavano la volata, gara d'attesa anche per la gravata Bettolle.
A metà retta si esclissavano Rio Magno e Aperegina, con Doggy Tail che era passata in vantaggio. Ma a centro pista ecco che Landi chiamava all'allungo Pride and Joy che rispondeva piazzando belle folate, ampie. Al largo si migliorava il pesino Luther, trascinandosi Freetown e nel finale sbucava anche Bettole. Nel tratto conclusivo era chiaro il margine di vantaggio di Pride and Joy, meravigliosamente interpretato dal quarantanovenne jockey senese, che con merito si aggiudicava la corsa intitolata al grande Camici.
Piazza d'onore per Luther, che tornava in zona podio, sul terzo gradino del quale saliva Freetown, che confermava la bella performance di Cagnes Sur Mer. Quarta, una generosa Bettolle, finita molto bene nonostante rendesse tanti chili a tutto lo schieramento. (p.all.)





















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