Galoppo e trotto, a Firenze il caos è totale
E'DAVVERO CAOTICA la situazione dell'ippodromo di Firenze che dal prossimo autunno dovrebbe prevedere sia il galoppo che il trotto nell'impianto del Visarno. La società, che finora aveva gestito l'ippodromo gigliato, lo scorso 29 maggio aveva consegnato al Comune di Firenze la nuova pista di trotto da un chilometro( certificata dal collaudo dell'Assi) per la quale l'investimento e' di 1 milione e mezzo di euro. Ieri è spuntato sul sito del comune un nuovo bando per la gestione dell'ippodromo del Visarno. A sorpresa, quando la società di corse si stava preparando per la riapertura del galoppo ad inizio di settembre con il tradizionale convegno del Premio Toscana, listed per i due anni, e del Premio Firenze, handicap principale per i 3 anni. Inoltre, in ottobre ci sarebbe stato il vernissage del nuovo tracciato del trotto con la disputa anche dell'internazionale Gran Premio Duomo.
Tra la consegna della nuova pista per i trottatori alla data del 29 maggio e il bando di questo inizio di agosto cos'è successo?. Il focus per cercare di capire la vicenda è quello di fine giugno. Quando la società di gestione dell'ippodromo deve provvedere al pagamento della rata di affitto avverte che il Comune che l'Assi ha al momento bloccato le erogazioni agli ippodromi. Dunque, la linea della società è la proposta all'ente istituzionale cittadino la cessione del credito vantato verso Assi. Da Palazzo Vecchio nessuna risposta arriva al board degli ippodromi fiorentini. Anzi, da quello che abbiamo ricostruito con la collaborazione della stampa locale, diverse richieste di incontro da parte della società non hanno ricevuto alcuna risposta da parte degli amministratori di Palazzo Vecchio.
Il colpo di scena e' arrivato con la pubblicazione il 2 agosto, sul sito istituzionale della città, del bando che prevede come termine per la consegna offerte il 12 settembre e l'apertura delle buste per il 14. Base d'asta ribassata - visto i tempi che corrono nel comparto ippico - e affitto low coast per i primi due anni di concessione. Nel capitolo tecnico anche qualche incongruenza, tipo la realizzazione dell'impianto di illuminazione, che al Visarno è vietata. Ci sono dei vincoli architettonici e ambientali da lustri. Intanto gli appassionati, dopo aver visto il Comune appropriarsi del nobile trotter delle Mulina, adesso vedono a rischio l'apertura settembrina del galoppo con quella corsa per puledri, il Toscana, che assieme all'antica corsa dell'Arno era l'unico motivo di richiamo per un galoppo gigliato bistrattato nel calendario e nelle dotazioni da una politica ostile dell'Unire incomprensibile vista la valenza tecnica dell'esemplare tracciato delle Cascine.
La probabile contrapposizione tra l'attuale gestore del Visarno e il Comune, che potrebbe anche dar lavoro agli avvocati, è emblematica della crisi profonda della nostra ippica e ormai delle difficoltà ambientali. In Italia e' ormai quasi impossibile allenare i cavalli da corsa, sfrattati da un giorno all'altro da San Siro, Varese e Montecatini. Napoli è a rischio chiusura messo in ginocchio da un Assi che non onora i suoi impegni di pagamento.
La riunione d'autunno del galoppo fiorentino difficilmente partirà. Perchè vorremmo chiedere agli estensori del nuovo bando quale società raccoglierà iscrizioni, pubblicherà i pesi e farà i partenti per l'apertura settembrina delle corse dei purosangue. Con il nuovo bando inopinatamente si chiude il rapporto con l'attuale gestore dell'ippodromo senza alcun preavviso e senza rescissione dei contratti e la stessa amministrazione comunale scrive come apertura delle buste un 14 settembre rapido per i tempi burocratici delle gare pubbliche del Bel Paese ma tardivo perchè al Visarno si deve correre al galoppo i primi di settembre. Qui siccome la società di corse non è in liquidazione come nel caso di altri gestori di piste, non c'è neanche la possibilità di un commissario liquidatore che gestisca il sito dell'ippodromo, carichi le proposizioni delle corse e dia il via alla procedura operativa perchè un convegno si disputi.
A leggere bene, o ci siamo persi qualche passaggio (ma abbiamo passato una giornata intera a verificare le fonti), oppure siamo di fronte ad atto arbitrario. C'è un Assi che non fa fronte agli impegni con gli ippodromi ed un comune che, dopo aver rifiutato o non risposto ad una proposta di cessione del credito (vantato da un privato verso un ente pubblico), passa direttamente ad una fase 2, va a cercare un nuovo inquilino dell'impianto. Incomprensibile. Attendiamo che giungano chiarimenti dai soggetti in ballo in una vicenda che fa precipitare nel baratro il futuro della Firenze ippica.






















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