Federippodromi minaccia la chiusura totale
LA FEDERIPPODROMI comunica: "Egregio dott. Vaccari
la scrivente Associazione unitamente alla Società Trenno srl (ippodromo Milano) e alla società San Felice srl (ippodromo di Firenze), intende segnalarLe che nella gravità del momento che attraversa il nostro settore, consapevoli delle responsabilità che il nostro ruolo di aziende leader del comparto ci attribuisce, Le abbiamo proposto sin dalle nostre prime occasioni di interlocuzione la massima disponibilità a mettere a disposizione del Ministero le nostre competenze tecniche ed organizzative, il tutto nel pieno rispetto delle ineccepibili prerogative reciproche.
Abbiamo ricevuto solo i suoi verbali apprezzamenti per la disponibilità dimostrata nonché generiche assicurazioni circa la consapevolezza per la delicatezza del momento che attraversano le nostre realtà e la Sua intenzione a tenere in dovuto conto le oggettive diversità tra le rappresentanze delle altre categorie ippiche, come dimostrato dalla convocazione ricevuta a livello di Associazioni di ippodromi.
Purtroppo i comportamenti posti in essere dalla Sua struttura nell’ultimo periodo e soprattutto nell’ultima settimana vanno contro ogni segnale di un ragionevole e corretto rapporto di collaborazione. Verbalmente Lei ci ha assicurato che le Società avrebbero continuato a pagare i premi potendo così recuperare gli ingenti crediti verso gli operatori per iscrizioni, monte, servizi resi e quant'altro, ma in pratica ci siamo visti recapitare una comunicazione che sospende tale prerogativa senza chiarire quando sarà riattivata e come comportarsi per i premi residui del 2012.
Verbalmente Lei ci ha rassicurato in merito alla consapevolezza della urgente necessità delle Società di poter disporre rapidamente di un calendario corse definitivo per tutto il 2013 che tenga in dovuta considerazione i principi basilari della completezza e della complementarietà delle singole giornate sia in un ottica di palinsesto televisivo per la rete di raccolta sia nell’ottica di una adeguata programmazione e promozione locale per i singoli ippodromi. Nella pratica ci siamo visti convocati assieme ai rappresentanti delle associazioni professionali, che mai sono state coinvolte in tale processo perché spesso portatrici di interessi difficilmente coniugabili con i principi che devono stare alla base di una corretta ed efficace programmazione tecnico-sportiva.
Sempre verbalmente ci ha informati di aver richiesto al Consiglio di Stato un parere sulla natura giuridica dei rapporti tra il Ministero e le società corse, anche ipotizzando un rinnovo della convenzione a partire dal prossimo mese di maggio. Noi crediamo che su questo argomento sia necessario avviare un serrato confronto, e anche un intenso lavoro di preparazione tecnica dei criteri valutativi, essendo materia molto complessa come ne riprovano i molti mesi di lavoro svolti nel recente passato con gli uffici ex ASSI.
E così, avanti, potremo affrontare i temi tecnici che riguardano la quotidiana attività delle nostre strutture, che non ricevono alcun tipo di comunicazione ufficiale relativamente agli aspetti pratici organizzativi che si trovano a fronteggiare ogni giorno, con un sistema informativo che fornisce informazioni sbagliate (cavalli non qualificati e professionisti non abilitati non rispondenti alla realtà) o i temi disciplinari assunti alla cronaca delle nomine non regolari dei funzionari che accogliamo, assistiamo e tuteliamo ogni giorno presso i nostri ippodromi senza che gli stessi siano in grado di esibire la benché minima documentazione che ne attesti la legittimazione ad operare.
Verbalmente Lei più volte ci ha rassicurato che, chiarite le modalità per il pagamento differito degli svariati milioni di euro di crediti che vantiamo per l' attività svolta nel 2012, il 2013 avrebbe visto il ritorno alla normalità dei flussi finanziari che seppur insufficienti nella loro entità sono assolutamente necessari per il prosieguo dell'attività di organizzazione e svolgimento delle corse ippiche nei nostri impianti. Nella pratica ad oggi, 10 aprile, non è ancora stata saldata nessuna delle fatture per i servizi resi nel 2013, né sono stati chiariti tempi e modalità per l’incasso di tali crediti.
Così non si può andare avanti.
Fino ad oggi le nostre aziende, le nostre maestranze, i nostri amministratori hanno sopperito alle enormi lacune tecniche, organizzative, economiche e finanziare della controparte pubblica assumendo in proprio i rischi e i gravami economici conseguenti in termini di perdite d'esercizio, stipendi non riscossi, azioni di responsabilità per l'incauto affidamento dato ad interlocutori rivelatisi in più di un occasione inaffidabili.
Oggi è nostro preciso e inderogabile dovere di fronte a tali portatori di interesse fare chiarezza, sottrarci ad un meccanismo che di fatto nell'ultimo anno ha visto l’attività ippica in Italia proseguire solo grazie alle risorse economiche delle società di corse (alcune delle quali non hanno retto allo sforzo), al know how, alla passione ed alla determinazione delle nostre maestranze e dei nostri tecnici.
Se non fosse stato così, un settore già fiaccato da anni di costante riduzione dei propri proventi non avrebbe retto ad un taglio secco del cinquanta per cento nei ricavi e nella dilazione ad oltre dieci mesi dell’incasso dei propri crediti.
Facciamo un ultimo appello alla Sua sensibilità e al Suo senso di responsabilità affinchè siano ripristinate le elementari basi di funzionamento sopra esposte, con particolare riguardo al regolare pagamento delle nostre spettanze relative ai corrispettivi 2013. Non saremo più in grado di resistere oltre i trenta giorni, trascorsi i quali dovremo chiudere le nostre aziende per impossibilità a continuare una attività che sia degna di questo nome".
La lettera è firmata da Guido Melzi d'Eril (Federippodromi), Claudio Corradini (Trenno), Carlo Meli (San Felice srl).