Agata Lucchini è Miss Cavallo2000, perla di bellezza e passione
Dopo qualche tempo di assenza dalle passerelle dei concorsi, Agata Perla Lucchini, grazie alle unicità del concorso e ai "link" reali con i cavalli, ha deciso di provarci a Miss Ippodromo 2024 ed è riuscita ad arrivare alle finalissime di Rovereto e Padova.
Sfortunatamente, proprio la colica di un cavallo del suo maneggio (meno male risolta per il meglio) le ha impedito di essere "in gara" nelle prove del sabato e quindi di poter competere per il titolo assoluto, ma ha vinto e meritato a lunghezze quello di Miss Cavallo2000, grazie a bellezza, sensualità, fascino ed eleganza ma, naturalmente, prima di tutto, per la sua storia di vita e passione, amore e rispetto per i cavalli.
"Sono grata e molto orgogliosa mi abbiate scelta per la vostra testata -dice- quanto alla fascia di Miss Ippodromo vorrà dire la conquisterò l'anno prossimo. Scherzi a parte, spero davvero di qualificarmi e poter dare tutta me stessa, come in tutte le cose, i progetti e le avventure, la vita che scelgo ed affronto ogni giorno"
Modella, cantante ("adoro la musica, non riesco nemmeno a immaginare un mondo senza la musica e le canzoni, praticamente il mio telefonino è fisso su Spotify, credo ci vada anche quando io non ci sono o faccio tutt'altro, per osmosi ", scherza), conduttrice ed attrice, Agata, poco più che ventenne, ha già una storia e un presente speciale nel mondo equestre e, come rivela, "ai cavalli devo moltissimo, praticamente tutto quello conta davvero, dal sogno alla felicità, all'impegno nel quotidiano e negli eventi straordinari, al sentirmi capita, alla fiducia reciproca e all'empatia incredibile, al dialogo, ai sorrisi e, perfino alle lacrime, al cuore".
Gli animali in genere e in particolare i cavalli le sono sempre piaciuti, fin da bambina, però "a casa" la passione era tutt'altro che condivisa, diciamo al massimo sopportata.
Tuttavia a 9 anni ad Agata, tra "capricci", "promesse" e "ricatti" riesce a farsi iscrivere a equitazione e, le sensazioni, in sella le cambiano letteralmente i sogni, lo stato d'animo e lo sguardo sul mondo.
"Non saprei descrivere a parole cosa siano per me i cavalli -e solo a parlarne si apre con un sorriso speciale- perché anche "tutto" non basterebbe a comunicare il rapporto che abbiamo e quanto mi siano nel cuore, a farmelo battere, fermare e ripartire. In assoluto, al di là di quello che siamo insieme, sono natura, purezza, istinto, eleganza ed insieme forza, nobiltà e disponibilità in un tempo solo, potenza e fragilità, istinto e fiducia, sensibilità ed empatia, calore, affetto, casa per chi li sa vivere".
Iscrittasi al liceo agrario ed è a 14 anni, più o meno nel periodo in cui comincia a farsi notare come fotomodella e nei concorsi di bellezza ("vero, ne facevo tanti, specialmente da ragazza -racconta- ma al di là che non tutti sono trasparenti, ho sempre preferito scattare e in particolare foto glamour perché la moda mi piace ma il fashion a volte è noioso e soprattutto in molti casi serve a sottolineare un abito piuttosto che la personalità e l'energia, la luce e l'essenza di chi lo indossa" riesce a convincere la madre ad acquistarle il primo cavallo, Jewel, bellissimo e complicato ( "credo, anche con i cavalli, che il "comodo" e il "facile" ti diano e ti insegnino meno di quel che richiede impegno, cura, attenzione e, in qualche caso, capacità di cambiamento, magari anche di accettare temporanei fallimenti".
Il percorso con Jewel è quello di un manuale d'amore, in un certo senso da manicomio: un puledrino di 6 mesi, ancora da domare e con lui, per lui, una ragazza non ancora 15enne, alle prime esperienze, tra tacchi a spillo e profumi da una parte e stivali ed odori di scuderia dall'altra...
Impegnata nella doma del suo puledro, Agata, ha aperto ad altre follie e a casa sono arrivati anche Eclissi, Viola e Spongy, che uniti agli altri animali da accudire rendevano le sue giornate un po' come quelle di Pippi Calzelunghe, personaggio in cui a guardar bene, somigliava, anche fisicamente...
Di se stessa ammette, come maggior difetto, la testardaggine, "ma forse, per certi aspetti, è anche un pregio importante perché sono determinata e quando mi metto, appunto in testa, una cosa, vado a mille e non mollo mai".
A 19 anni la grande svolta: insieme al suo compagno e manager Fabio Lauricella ( "insieme ai cavalli, forse, al momento, l'unico che riesce a calmarmi, a gestire i momenti di ansia e perfino a incanalare nel modo giusto energie ed entusiasmi altrimenti al limite ed anche oltre della mia iperattività"), anche lui grande appassionato del mondo equestre, realizza, da imprenditrice, il sogno sognato fin da bambina e confermato negli anni quando aveva dovuto appoggiarsi -e appoggiare i cavalli- nei vari maneggi di Parma e dintorni, "ai quali -spiega Agata- non faccio colpe particolari ma avevano tutti approccio e filosofia ben diversa dalla mia, soprattutto a livello di 'coccole' e attenzioni mentali e psicologiche", metter su scuderia, aprire un maneggio...
"Il Fienodoro (questo il nome del centro, curato e ordinato, pulito che in terra potresti davvero mangiarci, ndr) è la casa del cuore, il traguardo di vita che ogni giorno è rinascita, un punto di arrivo che il cammino continua e ogni istante riparte da lì, da qui", racconta Agata mentre, di nuovo, le scappa quel sorriso di prima.
"Il mio posto felice -rivela- di bellezza e passione ma anche una scuola dove i cavalli e, qualche volta, anche chi viene a montare, magari per imparare, mi insegnano cose che senza di loro non avrei mai pensato. Diventiamo famiglia quasi senza accorgercene, mischiati ed uniti, nelle nostre differenze e nei punti di contatto, da valori imprescindibili ed autentici: un ninnolo e forse anche due in meno nella competizione ma rispetto e fiducia assoluti, anche e soprattutto verso i cavalli. Non è questione di doma dolce o di metodi particolari, è proprio un comandamento dettato dall'animo, dall'intenzione, dal primo approccio al chiudersi di ogni giornata".
Agata vive il cavallo a 360° gradi e, curiosa e vulcanica com'è da sempre, ha esplorato ed esplora equitazione, galoppo e trotto (prossimamente entrerà anche a far parte del Circuito ippico-benefico delle Stelle), cercando di migliorarsi e documentarsi grazie a libri ed esempi ( "per l'equitazione penso tutto parta -e sia ancora attuale- da Nuno Oliveira e Federico Caprilli ") ma se le si chiede le differenze tra una disciplina e l'altra è comunque abbastanza critica: "posso dire che nel galoppo, per la mia esperienza, ho trovato forse un ambiente più accogliente e signorile, anche in termini di immagine -che comunque qualche volta è sostanza- piuttosto che nel trotto, che nell'equitazione girano molti più soldi ma c'è forse anche più ipocrisia e una competizione che, generalizzando senza dimenticare le belle, bellissime, eccezioni, poco ha a che fare con la purezza e con i valori dello sport ma in assoluto in tutte e tre le dimensioni temo esista e stia anche allargandosi un vizio di forma e di base e cioè il non vedere fino in fondo il cavallo come un compagno di vita ed emozioni. Qualche volta è solo un mezzo e quando non serve più lo si scarica magari senza curarsi, anche solo per gratitudine, di dove e di come finirà. Non è sempre così, per fortuna, ma non dovrebbe esserlo mai, anche perché potrebbe non esserlo, le alternative ci sarebbero, anzi ci sono.
Di sogno in sogno, anche per la tua carriera di artista e presentatrice, a cosa vai lavorando e cosa ti aspetti?
"Del circuito delle Stelle avete già detto voi: per me sarebbe, se riuscirò ad affrontare e a superare l'esame di ammissione, un po' il riscatto del trotto, il fare pace con un ambiente dove ho incontrato alcune bellissime persone ma purtroppo anche gente da poco, poterlo vivere come autentica passione, insieme a persone, vip e semplici amatori, che come al Fienodoro sono uniti dall'amore e dal rispetto per i cavalli. Nello spettacolo, oltre che in qualche shooting davvero speciale di glamour e sensualità -il nudo è inflazionato e spesso banale, lo prenderei in considerazione solo con un fotografo, tra l'altro uno ce l'avrei anche ma da tempo non vuole scattare più, con cui abbia feeling e che abbia la capacità di 'vestirmi' della mia essenza- mentre come presentatrice sarebbe bellissimo condurre, magari anche come autrice, un programma tv proprio sui cavalli. Infine credo che punterò alla fascia di Miss Ippodromo 2025, ci tengo perché è diverso dagli altri concorsi; di sicuro se ci tornerò sarà per provare a vincere e a costo di apparire immodesta credo di avere tutte le carte in regola per poterci provare".
Cosa ti ha dato e insegnato sfilare e scattare?
"Credo sia stato importante nell'acquisire fiducia in me stessa, ben prima che nell'essere apprezzata dagli altri e nel vincere qualche timidezza di troppo. Scattare poi, per me, è sempre più un modo di comunicare e per questo proprio lo shooting di Miss Ippodromo, dove la bravissima Claudia Bonazza, mi ha fotografato in scuderia e a cavallo, mi ha dato molto, è stato appagante. Tra l'altro voglio dire che anche la storica scuderia di Remigio Talpo, particolare perché circolare e in pietra, mi ha arricchito come esperienza e contestualmente fatta sentire a casa".
Sogni privati e segreti incoffessabili?
"Quel che è segreto deve restare tale, figuriamoci poi se su un giornale mi metto a raccontare cose che nemmeno confesso a me stessa. Quanto ai miei desideri nel privato mi piacerebbe avere e costruire una famiglia, figli inclusi, ma ogni cosa ha il suo tempo e credo certe cose vadano programmate solo in parte e si debba solo farsi trovare pronte a coglierle ed affrontarle quando, quel tempo, quei momenti arrivano"
.
Adora piacere e ha via via imparato a piacersi e a cavalcare bellezza, fascino e seduzione "anche e soprattutto mentali perché sedurre è gioco di empatia e chimica, soprattutto di testa e questo penso sia vero soprattutto per noi donne", ama il mare e pur trovando adrenalitica la velocità tra una moto e la bicicletta sceglie la bici perché "punto primo mi piace pedalare e come dicevo le cose che richiedono sforzo e impegno, magari anche fatica, offrono soddisfazioni e, paradossalmente, rilassatezza poi, punto secondo, in bicicletta respiri la bellezza dei paesaggi che attraversi meglio che in macchina, in moto o dal treno.
Quanti cavalli hai al centro e quanti sono tuoi?
"Il Fienodoro ospita 15 cavalli ed è una scelta precisa non superare il numero, sia per potergli seguire e accudire al meglio sia per i clienti stessi che devono avere il massimo in termini di attenzioni e servizi oltre che, appunto di familiarità. Quanto ai miei sono 7 e sarebbero anche troppi se non fosse che ognuno è un pezzo di cuore e non saprei mai farne a meno"
Meglio i maschi o le femmine?
"Non c'è un meglio in assoluto però per me, forse perchè sono femmina e magari fossi un uomo sarebbe il contrario, mi trovo splendidamente con l'aspetto empatico e addirittura 'coccoloso' dei maschi, anche gli stalloni meno docili, perché l'ho detto, i cavalli e le situazioni più difficili sono le più stimolanti e quelle da cui, reciprocamente, si impara di più".
Calma, rabbia, tuono, fulmine o tempesta, Agata?
"L'opzione uragano è prevista?"