Regina Elena, la favola di Beenham, cavalla piccola dal cuore grande
ROMA. E' bello, bellissimo che il Regina Elena l'abbia vinto con merito una cavalla come Beenham: racconta una bella storia, di una piccola scuderia. Che ci fosse bellezza, che ci fosse anima in quel verdetto che il cerchietto rosso aveva dato pochi minuti prima, per le Mille Ghinee italiane, lo si è capito al rientro di Beenham e del suo fantino Germano Marcelli.
Una gioia si era prepotentemente diffusa tra quei 5000 che avevano scelto l'ippodromo per passare quest'ultima domenica di aprile. Era la gioia che si leggeva sui volti e i sorrisi dei ragazzi che lavorano in scuderia, quella dell'allenatore Fabio Boccardelli. La loro giornata era iniziata all'alba, con la consueta passione enorme per preparare Beenham per la grande corsa.
In settimana il fantino Germano Marcelli aveva montato in lavoro questa cavalla importata dall'Inghilterra e gli era piaciuta tantissimo. Dentro di sè si era detto che "lei è una velocista ma credo che possa arrivare a 1600 soprattutto se mi viene, se non mi costringono subito a spendere". Quel disegno si è realizzato alla perfezione, Beenham in pista è sgabbiata bene, si è sistemata seconda, è rimasta tranquilla nell'avanguardia del gruppo senza spendere e ai 200 finali quando Germano l'ha chiamata ha piazzato l'allungo decisivo, poi ha saputo anche lottare con il cuore per respingere gli ultimi assalti delle rivali.
Ed eccola, adesso, in quel rientro tra due ali di follla, quella cavalla piccola ma dal cuore grande accompagnata dalla ragazza che la monta al mattino. Si chiama Marianna Filipponi, prende per mano la sua 'Principessa' - che ha in sella un Germano Marcelli alla prima sua classica e acclamato dalla gente -.
Ha vinto una cavalla di Roma, di un allenatore che ha passione ed è sempre aggiornato, vede tutto quelle che c'è all'estero, Inghilterra e Francia, poi con Matteo Belluscio, l'appassionato che si definisce "un piccolo proprietario con 8 cavalli', ha avuto l'intuizione di pescare a Newmarket questa figlia di uno stallone che sta spopolando in Europa, Havana Grey.
C'è festa in zona premiazione, Matteo Belluscio è felice di condividere il successo "con tutti questi splendidi ragazzi che in scuderia fanno un bellissimo lavoro di squadra". Beenham nonostante tanta gente, tanti flash, telecamere, è tranquilla e si prende anche il bacio di Marianna. Il telefono squilla, arrivano offerte per la vincitrice del Regina Elena, si dovrà resistere e magari non potendo fare le Oaks visto che il profilo è da velocista si può pensare di andare all'estero, chissà magari Chantilly ai primi di giugno in una corsa di gruppo per femmine sui 1600 come il Snadringham.
Ogni tanto è bello quando una classica la vince una piccola scuderia. Vuol dire che sognare si può. Che anche se la quota di Beenham era di 66 contro uno, in scuderia ci si era alzati all'alba per giocarsela tutta quella chance che sembrava piccolissima e che invece un fantino umile ma esemplare e una cavallina di gran cuore hanno fatto esplodere in tutta la sua rapinosa bellezza.
Storie del turf che danno speranza a tutto il settore. L'ippica è sacrificio, sudore, intuito, passione enorme. E quando il sogno che sembrava impossibile si realizza, è bellissimo festeggiare. Viva Beenham vincitrice del Premio Regina Elena.