''Equitazione vittima di una grave crisi morale''
Gentile Direttore, mi rivolgo alla Sua stimata Redazione in un momento in cui il settore equestre sta vivendo un disagio senza precedenti. Alla ben nota crisi economica che ha colpito inevitabilmente anche le attività equestri, è oramai evidente nel nostro settore il diffondersi di una pesante crisi morale che nessuno può negare essere sotto gli occhi di tutti.
Il settore equestre si presenta oggi sempre più scarno di veri appassionati di cavalli, una categoria che è stata in buona parte sostituita da personaggi che, nella migliore delle ipotesi, sono privi di quei concetti fondamentali che stanno alla base di qualsiasi attività sportiva o ricreativa.
L'episodio di maltrattamento in Lombardia, o del cavallo 'sbarrato' durante uno stage Fise per essere più chiari (il cui filmato ha fatto tra l'altro il giro del mondo sul Web), oltre ad essere grave di per se, diventa gravissimo perché avvenuto in uno Stage della Fise Lombardia rivolto a Istruttori e Allievi Juniores.
Quanto accaduto ha fatto emergere una consistente immoralità presente nel nostro settore a tutti i livelli.
È certamente indice di immoralità vedere diffuse lettere e dichiarazioni dove si vuole far passare delle pratiche, per carità forse non nuove in certi ambiti di competitività, come delle inezie prive di significato e quindi erroneamente impugnate dalla attuale dirigenza Fise Nazionale.
È certamente indice di immoralità vedere il presidente di un significativo comitato regionale Fise impegnato in quel di Piazza di Siena nel convincere alcuni consiglieri federali nazionali che il provvedimento di urgenza adottato dal presidente Antonella Dallari, in cui si disponeva il commissariamento della Fise Lombardia per i fatti di cui sopra, non andava ratificato in sede dell'imminente consiglio federale, perché pretestuoso.
Mi rattrista infine sapere che tra pochi giorni l'Alta Corte di Giustizia del Coni, istituzione già martoriata dagli annosi conflitti sulla competenza agonistica di alcune discipline equestri, si dovrà esprimere su almeno tre ricorsi contro l'attuale dirigenza Fise nazionale, approntati ad arte con il solo fine di indebolire la nostra Federazione sportiva di riferimento, in un momento in cui i nostri centri ippici sono allo stremo delle forze e la nostra attività sta subendo una irrefrenabile flessione.
Si potrebbe proseguire ad oltranza con fatti, nomi, luoghi e circostanze, che vanno tutte in un unica direzione, quella del disfattismo e dell'interesse politico a svantaggio dello sport.
Credo sia invece più saggio dedicare queste ultime righe ad un invito rivolto ai veri amanti del mondo equestre, a tutti coloro che con passione e buona fede possono, e a mio avviso devono, dare dei chiari segnali di disapprovazione nei confronti di episodi scorretti e antisportivi, ma soprattutto nei confronti di evidenti e diabolici progetti politici.
Nel confidare in una profonda riflessione, spero suggerita da queste poche righe, porgo cordiali saluti.
Emilio Minunzio
Presidente della Consulta Italiana Equitazione