Crisi dell'ippica: i Giudici di gara
lavorano ma con riserva
TENUTO CONTO che il protrarsi del blocco dell’attività ippica - è detto in un comunicato - ha comportato oggettive difficoltà a tutti gli operatori del settore, le Giurie e gli Starters per il senso di responsabilità che deve contraddistinguere la nostra categoria e per il rispetto nei confronti di coloro che compongono il mondo ippico, di cui i giudici ippici rappresentano parte integrante, ritengono opportuno, pur mantenendo lo stato di agitazione, adempiere le proprie funzioni nel momento di ripresa delle corse.
Gli Addetti alla vigilanza delle corse saranno costretti, tuttavia, ad attuare l’astensione dai propri incarichi nel momento in cui, dal confronto con l’ASSI, che inizierà con la riunione del 16.02.p.v., non venissero raggiunti i seguenti obiettivi che la categoria considera irrinunciabili:
1) applicazione di criteri trasparenti in materia di conferimenti degli incarichi, che debbono avvenire attraverso sistemi selettivi premianti, prevedendo l’istituzionalizzazione di un tavolo permanente per la definizione dei succitati criteri e, quindi, delle nomine stesse;
2) riorganizzazione della giustizia sportiva sul campo, che preveda anche una diminuzione delle figure di supporto delle Giurie e Starters, al fine di attuare una effettiva politica di contenimento dei costi.
Si stigmatizza l’operato dell’Agenzia, che approvando la deliberazione n. 123 del 28.12.2011, ha fatto gravare l’economie di spesa su quelle figure che hanno maggiori responsabilità;
3) riforma dell’attuale normativa regolamentare attraverso interventi innovativi che assicurino effettività e certezza delle sanzioni comminate dalle Giurie e/o Starters, strumento principale per garantire lo svolgimento di corse regolari e corrette, riconoscendo un ruolo propositivo agli Addetti al controllo delle corse;
4) attuazione di corsi di aggiornamento, richiesti invano da anni, che rappresentino il punto di partenza nell’auspicato processo di valutazione dei singoli addetti alla vigilanza e favoriscano uniformità di giudizio;
5) tutela dell’autonomia degli Addetti alla vigilanza corse.
GLI SCRIVENTI - prosegue il comunicato - ritengono che accettare supinamente di essere definiti “come un costo per il settore e non un servizio”, il taglio di gettoni del 10%, la mancata indicizzazione delle retribuzioni al costo della vita, nonostante una diminuzione di giornate di oltre il 40% negli ultimi 5 anni, l’eliminazione di tutte le indennità festive, domenicali ecc., la riduzione dei rimborsi carburante che non coprono le spese per l’uso dell’autovettura privata, i ritardi nei pagamenti dei gettoni di presenza, le irregolarità nelle liquidazioni delle spese sostenute che vengono pagate anche dopo mesi con rimpallo delle responsabilità da parte degli uffici preposti ai pagamenti e quelli responsabili delle autorizzazioni, significa non solo rinunciare alla tutela dei propri interessi, ma pregiudicare la dignità professionale.
Le Giurie e gli Starters, per tutti questi motivi, continueranno ad intraprendere azioni legali nei confronti dell’Agenzia per la revoca del provvedimento di riduzione dei compensi spettanti agli Addetti al controllo e disciplina delle corse in applicazione dell’art. 6, comma 3, del D.L. 78/2010 (determina dirigenziale n. 743 del 29/8/2011) in ragione della effettiva qualificazione giuridica dei rapporti di lavoro. I ricorrenti hanno impugnato, ad ogni effetto di legge, tutti gli atti con i quali l’amministrazione ha conferito gli incarichi, al fine di richiedere il riconoscimento della corretta qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, riservandosi altresì espressamente di proporre ogni domanda di carattere economico conseguente all’esatto inquadramento giuridico della prestazione.





















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