Crisi dell'ippica, analisi e consigli di un manager
FRANCESCO RUFFO nell’ippica è uno dei manager più avveduti. Sulla crisi del settore ha scritto un articolo pubblicato domenica 8 giugno dal quotidiano Libero, articolo che proponiamo ai nostri lettori proprio per il prestigio tecnico dell’autore.
“L’ippica è cresciuta senza “piano regolatore”:
ha subìto la trasformazione sociale, perdendone in visibilità;
i numeri prodotti ed offerti non rispondono a criteri economici;
non ha avviato o accompagnato il processo di innovazione, di fatto rifiutandolo;
il prodotto è offerto in modo sciatto e noioso;
non vi è certezza degli obiettivi,dei programmi e delle regole.
“La vigente Legge di riordino del 1999, in controtendenza, ha accorpato nell'UNIRE i quattro enti tecnici, che costituivano la cinghia di trasmissione con i settori: piano, ostacoli, cavallo italiano e trotto.
“L’esigenza improcrastinabile,peraltro prevista dalla normativa vigente,è il varo prioritario di un piano pluriennale tecnico ed economico (piano industriale).
“La vitalità dell’allevamento, registratasi nel tempo,non è sufficiente ad assicurare lo sviluppo ed a compensare l’inadeguatezza,la scarsa competitività e la mancata modernizzazione.
“La nuova occasione politica non deve lasciare spazio per furbizie e per il piccolo cabotaggio!Le scelte necessarie non devono essere condizionate dal consenso di breve periodo che ha portato e porta,inevitabilmente, all’immobilismo.
INTERVENTI IMMEDIATI
“Razionalizzazione della programmazione tecnica, del calendario e del palinsesto per lo sviluppo ippico;
- valorizzazione dei gruppi I di maggior prestigio, quale gratificazione e premio degli investimenti, della professionalità ed occasione di promozione e di visibilità;
- rafforzamento dell’ambito disciplinare dell’Ente,in modo da ridurre le attuali discrepanze tra questo e quello della Giustizia Amministrativa;circostanza questa che limita la tempestività,l’efficacia e la credibilità dell’intero Sistema;
- individuazione dei differenti ruoli funzionali al progetto della selezione e dell'acquisizione di risorse e di visibilità per il comparto ippico;a partire,per quanto attiene il ruolo degli ippodromi, dalla valorizzazione degli impianti,in considerazione della potenzialità del bacino di utenti e di operatori e dell'apporto storico e qualitativo dell'attività agonistica organizzata;
- sperimentazione,a partire dagli ippodromi metropolitani,di una rinnovata organica proposta di programmazione, che persegua gli obiettivi di qualità e di certificazione, mediante una gradualità di interventi che tengano conto della "situazione" creatasi ed esistente: riduzione delle giornate e delle corse al fine di ottimizzare la proposta;proposizione a ciò funzionale della ripartizione della dotazione sino al 7° arrivato (mantenendo così invariato il numero dei premiati con monete nel contempo più consistenti e qualitative e la percentuale al vincitore);modalità di iscrizione alle corse,che incentivino la partecipazione mirata agli eventi agonistici; cura di un calendario differenziato e di un palinsesto idonei a soddisfare le esigenze degli operatori e la cura del prodotto scommesse all'interno del mercato;
- decentramento graduale dei servizi sul territorio,anche avvalendosi di ippodromi “referenti” ed adeguatamente strutturati;
- responsabilizzazione della fondamentale funzione di management: definizione degli obiettivi;motivazione dei dipendenti;verifica puntuale delle prestazioni ai clienti, ascesa del personale con maggiori potenzialità.In generale il Sistema va riformato per evitare il rischio di continuare a mischiare sprechi ed inefficienza;
- intervento sul funzionamento di tutta la macchina con l'introduzione in misura adeguata delle tecnologie offerte dall'informatica e dalla telecomunicazione;
- riaffermazione dei requisiti di ammissione al sistema e previsione di responsabile espulsione (il Sistema quale proprietario,società di corse ed operatore sta selezionando?);
previsione di corsi professionali ,programmi per l'occupazione e per l’emersione del lavoro nero;
- riduzione programmata del prelievo scommesse al fine di realizzare risorse aggiuntive da “mantenere” ad esclusivo beneficio dello scommettitore e quindi del movimento scommesse;
attrazione di investimenti ed attività “agli esteri”per i rapporti,il recupero propositivo e l’armonizzazione internazionale: Comitato Pattern, Union Européenne du Trot, Bruxelles”.






















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