Capannelle belle corse in ricordo di Felice Scheibler e Ubaldo Pandolfi,
C’è una persona che chiunque faccia il suo ingresso alle Capannelle deve obbligatoriamente salutare con deferenza. Rappresenta iconicamente il Turf nella sua più alta, nobile e fondante espressione. Lui non da molta confidenza, non gesticola, ha uno sguardo mozartianamente marmoreo e severo , squadra tutti con distacco dalla sua privilegiata posizione appena dopo l’ingresso principale . E’ il Conte Felice Scheibler. Beh per la verità è il suo busto di pietra ma , statene certi, conferisce ulteriore sacralità ad uno dei templi del galoppo italiano.
Già, il Conte Scheibler, sappiate che , da autentici ippici, gli dobbiamo tantissimo. Il galoppo italiano moderno , in fondo, deve a lui la sua crescita , la sua maturazione, il suo spirito cosmopolita. Il suo “nome de course” fu Sir Rholand e dagli anni 80 dello ottocento ha impresso una svolta che ha poi subito la decisiva accelerazione a cavallo del secolo. Non vi è dubbio che Felice Scheibler sia stato il primo vero grande proprietario italiano di galoppo dell’era moderna. E’ stato anche il primo grande rivale di Federico Tesio con il quale si è misurato seriamente a partire dalla fine dei primi dieci anni del 900 e fino al 20 quando i suoi interessi e il suo enorme amore per quel continente , lo portarono definitivamente in Africa , dove possedeva , nelle zone sub equatoriali, diverse importanti miniere.
In quei quasi 15 anni in cui si sono scontrati, Tesio stava progressivamente lievitando in “grandezza” ( aveva iniziato alla fine degli anni 90), il Conte è stato l’unico in grado di contrastarlo e nella serie di vittorie , ad esempio, che il Senatore inanellò nel derby negli anni dieci riuscì per due volte ad inserirsi. Chiaro che il nome Sir Rholand lo troviamo negli albi d’oro di tutte le nostre classiche e corse impostanti, ci mancherebbe. Non solo, è stato anche il primo a mettere il suo sigillo sulle iniziali edizioni di Parioli ed Elena. Un grandissimo, senza discussioni. Formazione e cultura mitteleuropea, patrimonio enorme indispensabile, allenava i suoi cavalli nel suo centro privato annesso alla villa in brughiera. Lo farà , trenta anni dopo, anche Luchino Visconti a Villa Erba e il genio del cinema sarà proprio l’altro grande rivale che Tesio temeva più di tutti come fu per Scheibler.
Entrambi , per motivi diversi, Non ebbero modo di incrociare le armi con il Mago di Dormello se non per poche stagioni, cosi che i competitors istituzionali , eccezionali, divennero De Montel, i Crespi e Mantovani. Quanta grande Storia ci sa regalare il nostro Turf ! Impossibile non ricordare un simile gigante con una corsa. Ci mancherebbe. Accadrà proprio domenica, nel pomeriggio dedicato anche ad Ubaldo Pandolfi, alle femmine nel prezioso Repubbliche Marinare che porta al Dormello e per i maschi il Fiuggi in direzione possibile Gran Criterium, alla tradizione dello handicap di Autunno, a tutto il coinvolgente programma che sarà anche stupendo controcanto alla meraviglia di Merano e al suo Gran Premio che è espressione altissima e aurea di straordinaria Cultura .
La storia della corsa del Conte non è fortunata. Succede. Fino alla fine degli anni 60 era sostanzialmente la prova di preparazione romana, contraltare del Filiberto milanese, in vista del Derby. Si diceva portasse sfortuna, ci mancava anche questo ( in realtà Ruysdael vinse poi il derby ad esempio) , in realtà le prime lame ( mai dimenticare che il Nastro Azzurro era solo per indigeni fino ad inizio anni 80) si misuravano appunto nel Filiberto e da lì poi scendevano a vincere a Roma. Non si trattava di sfortuna ma di diverso rating dei protagonisti.
Quando il Derby fu aperto, lo Scheibler divento una sorta di derby vecchia maniera, solo indigeni a tre settimane dal Blue Ribbon e con dotazione enorme. Cosi chi lo correva o vinceva arriva oltre la soglia nel grande giorno. Allora fu spostato a novembre , prima ancora per indigeni e poi per tutti, come sorta di consolazione finale ben dotata ed ora eccolo in versione preparatoria, sempre per i tre anni, verso i grandi appuntamenti autunnali. Prima sui 2000 adesso sui 2400 , in vista prioritariamente del Jockey Club. Ecco, adesso che ne sappiamo un pochino di più, portiamo il dovuto rispetto verso il magnifico Conte e gustiamoci la sua corsa, edizione 23.
Scenderanno in pista in sette e per il vincitore ed anche per il suo runner up si apriranno orizzonti intriganti, il primo potrà essere il Jockey Club sempre sui 2400, oppure a fine ottobre accorciando il Roma o anche in novembre sui 2200 il Tesio. Insomma sognare è sempre d’obbligo. Chi vincerà? E’ sempre e solo la pista o meglio il famoso “pezzo di legno “ tesiano a stabilirlo. Per questo l’ippica è stupenda selezione.
Azzardo sembra avere nelle gambe la distanza, si è appena rivisto e ha dato segnali di possibile crescita ( buon secondo di Certaldo ma precedendo Don Aureliano e Cebalrai che ritrova) ma in giugno nel antico classico Italia , proprio sui 2400, esattamente come lo Scheibler e sempre solo per tre anni, era stato quarto e a vincere fu Budrio che si ripresenta tutto sommato per difendere il titolo e che fu anche secondo nel Botticelli ante derby. C’è Permare che ha seguito si anche lui Azzardo ma prima era stato buon quarto nel Merano a Meano e non è un gioco di parole e prima ancora , sui 2400, aveva fatto suo un HP sullo stesso tracciato di domenica. The Blades è l’intrigante enigma della corsa, riappare dall’Italia di Budrio, era dietro ma in precedenza è il terzo di un consistente Filiberto e a due anni anche del Berardelli. Dopo il rientro senza fortuna nello Archidamia ecco che riprova subito River Spirit , femmina audace e che merita attenzione per la sue primavera in crescendo.
Nel nome del magnifico Ubaldo Pandolfi, la “ Cassazione” , ecco le femmine di due anni sui 1200 metri. Per loro si tratta della terza tappa su quattro a livello di listed veloci. Si inizia con il Perrone , poi ecco il Crespi e dopo la corsa di Ubaldo si andrà a chiudere con l’Eupili a Milano.
Domenica saranno in 5 , c’è un black type sul palo da agguantare. Amorevole è la seconda del Primi Passi rientrata vincendo a Milano , punta dritta sul traguardo e con chance. Royal Grey e Vicuna sono rientrate insieme e nell’ordine proprio sul tracciato, hanno le stimmate delle cavalle di valore e Royal Grey è già la quarta del Primi Passi e la seconda del Crespi , là dove Procida fu quarta e prima terza anche nel Perrone. Tempest Rising ha completato la sua ascesa vincendo poco fa la sua maiden ed ora sale giustamente.
Le migliori, a parte Folgaria, ci sono tutte, un bel Pandolfi.
Pomeriggio tutto sommato rosa perché oltre alle flyers ecco anche le femmine , sempre di due anni, che sentono già il profumo del Dormello, il summit femminile per i due anni, una delle corse più sostanziosi in Italia in termini di rating, l’unica che ha avuto ultimamente una promozione . Per arrivarci, ospiti a parte, si deve passare per il Marinare o per il milanese Coolmore.
La tappa romana sui 1500, ovviamente listed, vedrà in pista sei protagoniste. Bonny in Love fa sognare, è imbattuta e la sua vittoria ai primi di settembre ai danni di Mrs Morena è un viatico perfetto per continuare a sognare. Già ma come la mettiamo con Sioux Life ? Male perché è la prima della classe avendo vinto il Mantovani milanese, listed, ed ora si rimette in cammino giustamente da favorita. Sembra un match di alto profilo ma mai sottovalutare ogni avversaria.
Il pendent del Marinare ma non listed sarà il Fiuggi, sempre sui 1500, antica e nobile corsa con un passato anche importante, quando era sui 1800 fu vinta da Tisserand. Adesso ha preso il posto del Rumon che è passato ad essere premiante e non preparatorio ad inizio novembre. Presto il Fiuggi se i risultati saranno confortanti potrebbe diventare listed anche lui. Sono in cinque nelle gabbie Diomede in ascesa ha sguito bene Melfi, Scapestrato ha dato segnali confortanti in Toscana, Verde Costellaton li ha dati a Merano e si accredita come intrigante protagonista, Wolverine invece è imbattuto a Napoli e Jose è partito vincendo a Roma. Corsa che sarà somma di forme che provengono un po' da tutta Italia, bene.
Il momento splendido agonisticamente parlando lo avremo nel tradizionale HP di Autunno. Spettacolo garantito dai 13 protagonisti ingaggiati sui 2000 della pista grande. Tutti ben noti a chi ama le corse, ecco Kadabration oppure Parco Sempione , Arc on Life con l’eterno Unique Diamond poi Deovolvido e i pesi leggeri con in basso, scala da 60,5 a 50, Fambrus carico di antica gloria.
Appuntamento alle 14,35 con la prima corsa mentre la chiusura sarà affidata alla settima alle 18,25. Ci divertiremo e sul mai schermo potremo seguire anche la meraviglia del gran premio di Merano