Buon Anno...che verrà
Da domani saremo nel nuovo anno. Nuovo come tutti quelli che abbiamo atteso di volta in volta, una volta dopo l'altra. E sempre con la stessa domanda: come sarà?
A voler dire le cose per come stanno, non è che in giro l'ottimismo dilaghi in tripudi di giochi pirotecnici. E' anche vero, però, che lasciarsi andare al pessimismo o, peggio ancora, elevarlo a rassegnato punto di vista sul mondo, non è una grande pensata. Se non altro perché fa male alla salute. E allora come se ne esce?
Un melenso, e perciò insopportabile, luogo comune, che però pretende di suonare come una genialata, indurrebbe a rispondere: vivendo. Capite bene che anche la più mediocre delle intelligenze rifiuterebbe di degradarsi fino a questo punto. Allora ci viene in soccorso quel bambino che, in un tema in classe, conclude, dopo aver raccontato tutti gli sfracelli che accadranno quando il mondo sarà scoppiato come un palloncino, "io speriamo che me la cavo".
Ecco è questa speranza che Cavallo2000 vuole trasmettere ai suoi lettori. Né pessimismo, né ottimismo. Ma un equilibrato realismo che consenta a tutti di vedere le cose come stanno e intravedere, tra storture e contraddizioni, la possibilità di cambiamenti senza pretendere di mettere le mutande al mondo.
E allora all'Ippica italiana, sempre più incastrata in una crisi dalla quale ancora non si vede via di uscita, vogliamo augurare di augurarsi "io speriamo che me la cavo".
Ed anche al mondo equestre vogliamo augurare di augurarsi un "io speriamo che me la cavo" attraverso il recupero delle proprie tradizioni, della propria cultura e soprattutto attraverso la riacquisizione del senso della relazione con il cavallo senza la quale l'equitazione cessa di essere arte per diventare dominio e sopraffazione.
A quanti (e fortunatamente sono in crescita) cercano attraverso studio e verifiche di comprendere sempre meglio la natura del cavallo, la sua mente ed i suoi bisogni psico-fisici auguriamo di saper essere aperti a dialogo, verifiche ed interazioni. Ricercare, approfondire, studiare comporta anche lo sforzo di non affezionarsi troppo ad i propri punti di vista, acquisendo sempre di più la consapevolezza che solo attraverso il confronto ed il dialogo si può tentare di percepire qualcosa di quel caledoscopio misterioso che è la mente dei viventi: uomini o animali che siano.
Ai cavalli auguriamo che possano incontrare uomini che dedichino loro il tempo di comprenderli, che sappiano essere rispettosi dei loro bisogni fisici e mentali, che siano responsabili della loro vita come se fosse quella di tutti coloro che amano.
E infine a ciascuno di noi auguriamo di sapersi guardare con gli occhi del cavallo. Sono gli occhi della nostra stessa storia. Che prepara quella che verrà. Auguri!