"Arabi e doping, calpestata l'etica dello sport"
Caro Direttore, nel mio ultimo intervento avevo previsto che vi potesse essere una qualche forma di scambio tra l'offerta saudita di sponsorizzare le Coppe delle Nazioni e la sospensione per 8 mesi dei loro migliori duecavalieri. Ma, pur con questo terribile dubbio, era forte in me la certezza che alla fine nulla sarebbe stato modificato nel rispetto dell'etica dello sport che invece è stata volutamente calpestata.
Infatti, la sospensione era stata causata non dall'uso di farmaci di nuovissima concezione e, quindi, difficili da rilevare: sono stati usati addirittura cortisone e butazolidina ovvero due farmaci che servono per nascondere gravi lesioni invalidanti e che certamente sarebbero stati rilevati. Come dire che non vi possono essere limiti all'imbroglio ove questo sia sostenuto da interessi economici superiori.
Poichè viviamo in Europa ed in essa si svolgeranno le prossime Olimpiadi, pur in un momento di grave crisi finanziaria e politica, non ci resta che sperare nelle sue tradizioni di patria del diritto, anche perché la crisi è stata determinata proprio da carenze etiche e difficilmente potremo superarla senza stabilire nuove regole eticamente corrette.
Voglio quindi sperare che il presidente della FISE si faccia promotore, unitamente ai suoi colleghi europei, di una presa di posizione, necessariamente durissima, per risparmiarci questo sfacelo etico-sportivo.
Cordialmente
CARLO CADORNA