A briglie sciolte: bambini e cavalli una metafora lifestyle
Quando entra un cavallo nella tua casa, gli amanti lo sanno bene, è come se si avesse un figlio, la famiglia si allarga. Quando scegli di avere un cavallo nella tua vita sai che saranno tante le spese proporzionate al suo grado di benessere. Una passione, uno sport d’èlite lo definiscono in tanti ed è inutile nasconderlo.
La similitudine per chi ha avuto cavalli e poi figli (e viceversa) viene spontanea. Si vuole il meglio, a volte anche spogliandosi del proprio. Sacrifici, obblighi, incombenze ma anche gioie gratuite, serenità di spirito e soddisfazione. Dare totalmente vuol dire amare, che si abbia un figlio, che si abbia un cavallo o magari, entrambi.
Ti innamori del dare incondizionatamente, della natura, della sensazione di fiducia reciproca tra te e il tuo destriero. Ti lasci sedurre dall’emozione di ogni incontro, della vicinanza che aumenta giorno dopo giorno. L’accudimento diventa una responsabilità dovuta per non far mancare tempo, spazio e salubrità.
Un cavallo è un amico, un compagno, una cura. Un cavallo è emozione, fiducia e insegnamento. Scegli per lui ma coscientemente anche per te stessa.
La riflessione risulta impulsiva, un po’ come quando liberi le briglie al cavallo.
Scegliamo di essere madri, a volte ci capita, a volte lo programmiamo, altre volte invece molte donne lo sono anche senza prole. L’abbiamo dentro e l’affetto, l’amore, lo doniamo. Un amore incondizionato che non tiene conto della quantità di bene. E’ per questo che non ha peso né materia. Per una mamma un figlio vuol dire accudimento, crescita. Non c’è nessun orario, nessuna pianificazione verso questa responsabilità.
Si sceglie di essere madre nel giorno in cui si deve dare un senso a un amore e formularne la felicità. Si è spinti dal desiderio senza pensare alle conseguenze. Ed è questo che ci fa essere madri.
Ho scelto di essere madre con il proposito di mantenere le mie passioni, la mia libertà anche per mio figlio. Dopo quasi 8 mesi, sto ritornando a essere un’entità a sé stante e più ricca di quanto lo ero da ragazza. Ho messo in un cassetto la mia vita e ne ho aperti altri che mi hanno fatto comprendere quanto di importante c’era nel mio. Ho aperto gli occhi verso realtà che escludevo. In un certo senso è come se mi fossi spogliata del mio egoismo. Ma si fa fatica a cedere, perché la madre prima di tutto è una donna e come tale ha desiderio di decidere per sé, così come mettere al mondo un altro essere vivente che magari le assomigli …
Per un figlio si cerca di scegliere nel migliore dei modi. C’è un mondo che ti racconta cosa è meglio e cosa no. Una delle tante diatribe, infatti, è l’allattamento. Fino a quando allattare? Le proprietà del latte materno, i suoi anticorpi, proprietà nutrizionali che nessun altro latte formulato ha.
Ma quando un bimbo ha ancora bisogno di latte e sua madre non ne ha più, cosa succede?
Scaffali di latte formulato che andranno a compensare quanto che più di madre è in te, così promettono... Poi si parla della banca del latte, pubblicizzata ancora troppo poco e dove le madri si appoggiano anche per qualche consulto. Ne vengono a conoscenza solo grazie a qualche ostetrica che le fa avvicinare al mondo dei consultori dove ogni mamma è uguale, ognuna nel vortice dell’”appena nato”.
Poi c’è un’altra possibilità d’acquisto non molto economica che non viene sponsorizzata nel modo più assoluto, anche a partire dai pediatri, e non voglio capire come mai, ma vi lascio immaginare…La soluzione più semplice… latte d’asina! Nel precedente articolo avevo parlato di oro bianco. E avevo spiegato come può 1 litro trasformarsi in 30 euro.
Fintanto che non si capirà che il naturale è meglio, l’oro bianco rimarrà tale. Se ci fosse più richiesta di ciò che è genuino sicuramente si intensificherebbero gli “allevamenti sani” e questo bene potrebbe essere assolutamente più abbordabile per le tasche di molti e non solo di pochi!
Ci sarà sempre un modo per scegliere, ci si augura che la preferenza sia dettata dal nostro cuore mettendo prima di tutto davanti il benessere di chi accudiamo, di chi amiamo.
Riflessione di una donna creativa, madre, amante della natura e dei cavalli. Affinchè ci sia un po’ di natura in ognuno di noi per farci perseguire scelte umane contrariamente a interessi di speculazione e business.