Volteggio, Anna Cavallaro
in finale per la World Cup
ANNA CAVALLARO ha 27 anni ed è originaria di Belfiore, in provincia di Verona e si allena alla Fenice di San Martino Buon Albergo (Verona), un circolo Fise. Da giovedì 14 marzo fino a domenica, sarà a Brounswich, in Germania, per la finale di Coppa del mondo di volteggio insieme al suo cavallo Harley, di 16 anni. Una finale che l’amazzone veronese ha tutta l’intenzione di conquistare: «Visto il primo posto delle tre tappe precedenti di World Cup – annuncia – ho buone aspettative sull’esito della gara, punto al gradino più alto del podio».
Come ha iniziato a praticare questo sport?
«A quattro anni la mia famiglia mi ha portato a fare ginnastica artistica perché ero molto vivace. A undici un’amica mi ha portata a vedere il volteggio e ho provato: Nelson Vidoni, che anche adesso è il mio allenatore, mi ha fatto salire a cavallo e non mi ha più fatto scendere. Un anno più tardi ho lasciato la ginnastica e ho continuato solo col volteggio
Qual è la percezione che lei ha del suo sport?
«In Italia per ora è noto solo il nome di Valentina Truppa, mentre in Germania o in Austria il volteggio è uno sport molto praticato, pari quasi al calcio in Italia. Se fosse più seguito anche dai mass media, il volteggio sarebbe molto più popolare anche qui da noi perché è una disciplina molto affascinante».
Come può, a suo parere, diffondersi la cultura del volteggio?
«È importante che i bambini e le loro famiglie lo conoscano bene. A livello non agonistico non è necessario possedere un cavallo, ma riuscire a fare squadra con il cavallo e l’allenatore. Per questo il volteggio insegna a migliorare le proprie capacità relazionali e motorie».
Lei studia Scienza Motorie a Verona…
«Sì, subito dopo la finale di world cup ho la discussione della tesi, uno studio sulla riabilitazione equestre e la paralisi cerebrale infantile. Dopo la laurea vorrei continuare a lavorare nell’ambito della riabilitazione equestre insieme al mio allenatore Nelson Vidoni».
Harley e Nelson sono la sua squadra.
«Ho iniziato a volteggiare con Harley nel 2010 durante i World Equestrian Games in Kentucky, ma ho iniziato a conoscerlo davvero bene solo nelle ultime gare. Ci vuole tempo per affinare la comunicazione e stabilire un’intesa con il cavallo, che ora è ottima».