Trilly, quando un cavallo ti cambia la vita
Sono cresciuta in mezzo ai cavalli, le mie prime interazioni sociali sono state con loro, solo ora dopo aver letto libri di etologia, mi rendo conto di aver fatto parte del branco di fattrici dell'allevamento di trotter della mia famiglia.
Ho avuto un infanzia non comune, sono stata come uno dei loro puledri, vivevo giocando in mezzo ai loro zoccoli e con Marchezia, la cavalla del mio cuore, addirittura mi divertivo a fare la casetta legandole le gambe con dei cordini, per poi giocare con piattini e tegamini sotto alla sua pancia. Marchezia non si è mai spostata nemmeno di un millimetro quando le ero così vicino, sapeva perfettamente che avrebbe potuto farmi male anche solo involontariamente. Ho trascorso l'infanzia più bella che si possa immaginare, conservo dei ricordi meravigliosi che tutt'oggi sono la mia "isola felice" nei momenti bui.
Tutta quella bellezza si è interrotta con la morte improvvisa di mio padre, in un assolata giornata di luglio purtroppo un incidente col trattore me lo portò via e nulla fu mai più come prima. Dentro di me scattò un meccanismo inconscio che mi allontanò dai cavalli così tanto da non averne più toccato uno per moltissimi anni, senza mio padre nulla di tutto quello che avevo vissuto con amore e passione aveva più senso.
Poi un giorno all'improvviso conosco casualmente una ragazza che mi invita a visitare il suo maneggio, che dista pochissimo da casa mia. Solitamente sono una persona estremamente riflessiva, ma quella volta senza pensarci troppo decisi di andare a fare un salto per vedere com'era quel posto.
Quel giorno senza saperlo ha segnato per me l'inizio di una nuova fase della mia vita, un ritorno alle origini che non credevo sarebbe mai successo. Ho iniziato a montare in sella (a casa mia era bandita, esisteva solo il trotto con il sulky da corsa) e a prendermi nuovamente cura dei cavalli, senza rendermi conto che proprio in quel modo mi stavo prendendo cura anche della mia anima spezzata tanti anni prima.
E' stato lì che ho incontrato Trilly, una bellissima giovane pony di 130 centimetri, acquistata da una persona che dopo averla portata in quel maneggio non è mai venuta nemmeno una volta a trovarla. Giorno dopo giorno mi sono affezionata a lei, tanto che quando si vociferava che sarebbe stata ceduta ad un commerciante, sono andata a casa da mia madre e in lacrime le ho detto che non potevo più vivere senza Trilly e che non potevo accettare di non sapere che fine avrebbe fatto.
Decidemmo di farla entrare nella nostra famiglia e così è diventata la mia inseparabile compagna di vita e di avventura nel magico mondo equestre, cambiando per sempre la mia vita. Sicuramente eravamo un binomio molto particolare per via della sua altezza e certamente complicato, per via del fatto che lei era completamente sdoma e io decisamente inesperta.
Nonostante tutto entrambe non abbiamo mai smesso di impegnarci e mettere il cuore in tutto quello che facciamo, non sono mancati i momenti di difficoltà durante i quali ho temuto di non essere all'altezza della scelta fatta, ma mai nemmeno per un secondo ho pensato di separarmi da lei. Molte volte ho sentito discorsi fastidiosi che riguardavano il fatto che Trilly fosse bassa e anche parecchio testarda, ho visto i sorrisini della gente che ci prendeva un po' in giro ma me ne sono sempre fregata perché per me quell'amore superava tutto, anche i limiti difronte ai quali a volte ci siamo trovate e ancora ci troviamo.
Grazie a lei ho conosciuto persone straordinarie, imparato la migliore equitazione che ci possa essere e conseguito il brevetto da istruttore per trasmettere il mio sapere ai miei amati bimbi della scuola. Trilly è il cavallo che ha cambiato per sempre la mia vita, il mio anello di congiunzione tra passato, presente e futuro, senza di lei non avrei mai ritrovato me stessa e la mia vera essenza. Dentro al mio cuore so che il nostro incontro non è stato casuale ma voluto da qualcuno lassù che non voleva più vedermi vivere una vita che non mi apparteneva.