Salto Bagnaia, il Gp incorona per la terza volta Emilio Bicocchi
Murlo (SI) – Gara di chiusura del Bagnaia Jumping Show, il Gran Premio La Nazione by Intesa Sanpaolo ha costituito un momento di grande equitazione nel contesto di una manifestazione che anche quest’anno ha convinto tanto il grande pubblico quanto gli addetti ai lavori. Nella formula classica delle due manche, il Gp ha visto l’adesione di 53 binomi.
Nel primo giro, sui tracciati predisposti dallo chef de piste Elio Travagliati, i percorsi netti sono stati sei per un accesso alla seconda manche di 14 binomi. Tra questi, solo tre i doppi netti, messi a segno da Emilio Bicocchi, Roberto Consumati e Clementina Grossi. Su tutti il più veloce è stato però Bicocchi, già Campione italiano nel 2009 e primo in analogo Gran Premio nel 2015 proprio su questo stesso campo gara, che ha fermato il cronometro a 44.84. Consumati ha chiuso la seconda manche in 45.17 mentre Clementina Grossi è stata la quota rosa in 45.43.
«Questo è decisamente il mio campo – ha dichiarato Emilio Bicocchi - e vincere è sempre bello. Qua, ancora di più, soprattutto con Flinton, un cavallo italiano».
L’assegnazione della magnifica Volkswagen T-Cross, legata ai punti raccolti nella categoria 5, premio Comet di venerdì, e nel Gp La Nazione by Intesa Sanpaolo, ha premiato il senese Giovanni Consorti che ha lasciato il campo a bordo del brillante urban SUV del prestigioso brand tedesco.
Ancora a Giovanni Consorti il premio d’onore signora Marisa Monti Riffeser, assegnatogli quale miglior cavaliere del concorso.
- Due battute con il cittì Duccio Bartalucci
Intercettato a bordo campo, Duccio Bartalucci, cittì azzurro, ha avuto parole molto lusinghiere per Bagnaia Jumping Show 2019: «Questo è un concorso bellissimo. Per me è sempre un piacere tornarci… Ci ho gareggiato diverse volte. I Riffeser sono una testimonianza importante della passione che scaturisce dal nostro sport. È un evento organizzato come meglio non si potrebbe. La location è straordinaria e potrebbe tranquillamente essere il palcoscenico ideale per manifestazioni anche di cabotaggio superiore».
- Il bilancio del direttore di campo
Elio Travagliati, direttore di campo alla quarta edizione del Bagnaia Jumping Show ha così commentato l’edizione 2019.
«Il livello dei partenti è stato come sempre buono qui a Bagnaia. Lo testimonia tra l’altro anche la presenza di tre cavalieri di prima squadra. Sono contento per l’ottimo riscontro che ha avuto la categoria di caccia del sabato. Era qualche anno che non si proponeva ma con l’ottimo terreno di Bagnaia, fare spettacolo è stato gratificante: tanti partenti e tanto pubblico per una formula fruibile anche dai non addetti ai lavori… Insomma, ha funzionato bene. Per quanto riguarda il Gran Premio La Nazione, il percorso è stato – volutamente - abbastanza selettivo: i migliori cavalieri iscritti se la potevano giocare alla pari ed è stato stimolante pensare a un tracciato che tenesse alta la suspence della gara».
- Matteo Pau: un greenkeeper per il campo in erba, tra golf e jumping
Perito agrario con specializzazione negli speciali corsi della Federazione Italiana Golf, che ha una scuola proprio per chi si deve occupare occupa dei tappeti erbosi di green e raf: questo il percorso di formazione che ha seguito Matteo Pau per arrivare ad occuparsi del verde del Royal Golf La Bagnaia. «Sono sempre stato appassionato di manti erbosi - ci spiega Pau - mio padre faceva dei giardini, per me è nato come un gioco ma poi è diventato un lavoro che mi piace molto, come tutti i lavori che nascono da una passione. Poi sono anche un fanatico di motori, trattori e attrezzature agricole in generale: per cui ho davvero trovato il lavoro perfetto per me».
Un mestiere complicato, che richiede molte competenze diverse?
«Sono molto pignolo e preciso, per cui il mio ruolo si avvantaggia del mio modo di essere».
È stato difficile passare dalle esigenze del golf a quelle dell'equitazione?
«Ci sono difficoltà a causa delle lavorazioni necessarie, differenti tra loro: ma in questo mi ha molto aiutato il dottor Andrea Riffeser che mi ha spiegato quali sono le esigenze particolari per il salto ostacoli: il terreno non dee essere né troppo soffice né troppo duro, pratichiamo una altezza di taglio differente. Poi facciamo delle terrature, riportiamo il lapillo per ottenere la consistenza voluta ma questo terreno è molto naturale, di base: lo aiutiamo con un giusto piano di concimazione ma essendo tutta gramigna non dobbiamo nemmeno usare un impianto di irrigazione sotterraneo, è sufficiente solo quello manuale tramite idranti agricoli e non utilizziamo nessun fitofarmaco né pesticidi. Per noi è una grande soddisfazione collaborare in questo modo con questa proprietà che ci dà la libertà di esprimere quello che sappiamo fare, sempre che i risultati arrivino naturalmente. È un binomio che funziona, insomma».
- Così le altre categorie della giornata
Nella prima categoria, premio Fabiani Gioiellerie, con 33 partenti al via, il binomio che ha totalizzato il maggior numero di punti nel miglior tempo, come richiesto dalla formula della gara è stata la statunitense Melissa Welker con Stairway to the Star, 44 punti in 42.01. Alle sue spalle, con pari punti ma più lento è stato Mario Tancredi su Cassinos (44 – 44.49) e infine, sul terzo gradino del podio è salito Marco Porciani su Cas de Muze T (44 – 45.19).
Nella Human Company, una categoria mista con 63 partenti, i percorsi di Elio Travagliati hanno selezionato 10 binomi per il barrage, dei quali solo tre con il doppio netto. La classifica finale ha incoronato Luca Fusi con Raise del Menhir, 0/0 in 32.63. Maria Elena Balli con Velino e meno di un secondo di distacco (0/0 33.08) si è attestata in seconda piazza, mentre a chiudere i podi cello Csi1* è arrivato Giorgio Fiorini con Rimmellina (0/0 33.62).
La categoria Turkish Airlines, prima gara a due stelle della giornata conclusiva al Bagnaia Jumping Show 2019, ha ritrovato sul podio Filippo Martini di Cigala con l’ottima Deja Vu. Questo binomio - nonostante la partenza senza riferimenti all’inizio della categoria - si è imposto su un campo di 44 cavalieri nel tempo di 54.14. Con oltre due secondi di stacco, alle sue spalle, si è insediato Roberto Consumati con Nordica delle Schiave (56.52) mentre il terzo miglior tempo, 57,82, è stato messo a segno da un aficionados di Bagnaia, Arnaldo Bologni in sella a Valcourt B.
Una gara emozionante, aperta fino all’ultimo percorso quella che è andata in scena nel premio Kep Italia, la 1.35 penultima competizione dello Csi2*. Ed è stato proprio l’ultimo binomio in campo, composto da Massimo Grossato in sella a Aurane de Baugy, a piazzare la zampata vincente. 65 punti e un tempo di 46.86 sono stati i plus imposti dal fuoriclasse piemontese a testimonianza di un momento di forma eccellente e valevoli per il primo posto nella classifica della categoria. Alle sue spalle la brava Francesca Ciriesi, leader fino all’ultimo con Sansa 2 con 65 in 48.31, che ha dovuto però cedere il passo proprio alla fine a Grossato in virtù del cronometro. Terzo sul campo partenti di 68 binomi è stato Roberto Consumati con Zeyland Bk (65-48.44).