Sabato, convegno al Top nella San Siro moderna
Sabato 1° novembre all’Ippodromo Snai San Siro una grande giornata di trotto nazionale e internazionale.
In evidenza il Gran Premio Paolo e Orsino Orsi Mangelli, uno tra gli appuntamenti più prestigiosi della stagione autunnale ippica che torna a Milano dopo diverse edizioni fuori città e il Gran Premio delle Nazioni gruppo 1 facente parte del circuito ELITE UET. 
Molte altre corse di rilievo arricchiscono la 38^ giornata di trotto a Milano San Siro. 
Di seguito un'analisi delle prove in campo dalle ore 15:00.
Alla prima corsa la Coppa di Milano - 1^batteria trofeo ITS italian trotting sale -, vede come primo favorito la veloce Dali Prav collocata in seconda fila ma con un gran carattere. Elettra d'Esi è la seconda favorita, se riuscisse a prendere la testa non ce ne sarebbe per nessuno. Il terzo nome è Funky Roc al rientro da 3 mesi di stop.
Seconda prova del convegno e la 2^ batteria della Coppa di Milano con Freyr di Venere evidenziato come il cavallo da battere. Estasi di No e Fiorano sono gli avversari tattici che con astuzia possono fregare la veloce Freyr. 
La terza e la quarta corsa aprono le eliminatorie del Gran Premio Orsi Mangelli Memorial Giuseppe e Vittorio Guzzinati. Nella 1^batteria Ginostrabliggi corre per la rivincita dopo una clamorosa sconfitta nel derby. Resta comunque l’indiscusso leader generazionale. La rapidità al via e la freddezza nell’impiego lo pongono nuovamente in evidenza sia in questa corsa sia per il successo finale. 
Golden Boy gode sui propri e costanti piazzamenti nelle corse di Gruppo ottenuti fin dall’inizio della carriera. Una potenza culminata con il successo, sempre in Gruppo 1, nel Città di Napoli, risultato che lo colloca come seconda forza del campo.
Galileo Ferm, è il terzo indicato tra i favoriti. Nonostante non riesca a splendere, migliora corsa dopo corsa.
Nella 2^batteria il derby winner Gabrioz è pronto, a sorpresa, a confermarsi nella generazione. Guidato dal tattico e freddo Orjan Kihlstrom darà lo spettacolo visto nel derby?
Altra carta la giochiamo con Glamour Queen, in cerca di rivalsa dopo delle Oaks corse in una gabbia senza mai trovare spazio per correre. 
La quinta corsa è il gruppo 2 Orsi Mangelli Filly composto da due file di femmine di 3 anni indigene e non. Il primo nome tra i favoriti è Ginger Wise As, posizionata in seconda fila. Avendo vinto Batteria e Finale nelle Oaks,agendo in percussione esterna, non avrà problemi con la risalita.
Gloria Italia, valletta della vincitrice Ginger, è avvantaggiata dal numero in prima fila. Sicuramente vorrà correre da protagonista sfilando subito sulla testa della corsa. Con 14 partenti, si prospetta una corsa molto movimentata.
La sesta corsa di giornata è la finale della Coppa di Milano intitolata a Alessandro Ferrario, giornalista e titolare del sito ippico vendopuledri.it . Il giornalista è precocemente deceduto nel 2019 durante un reportage in allevamento di puledri sito a Padova. 
Settima corsa in programma ore 18:00, ci troviamo davanti al secondo Gruppo 1 della giornata: il Gran premio delle Nazioni. Gran premio riservato ai cavalli di quattro anni ed oltre di ogni paese sulla distanza dei 2100 metri. Da anni viene abbinato al nome indelebile di Edoardo Gubellini, noto driver di stanza milanese plurivincitore classico e padre di Pietro. 
Inexess bleu è il cavallo da battere. Scende dalla Francia del Nord per i colori della scuderia Abrivard. Gli avversari principali sembrano essere i due connazionali, Jabalpur e Inmarosa, partecipante al Gran Prix d’Amerique dello scorso 26 Gennaio.
Tra gli indigeni Always Ek, vincitore lo scorso anno di questo Gran Premio facendo vittime illustri come Honeck e Go On Boy, è il più titolato ma il numero al largo promette poco.
A chiudere il convegno, finalmente arriva la corsa più importante: la finale del Gran Premio Paolo e Orsino Orsi Mangelli. 
Al via i primi cinque cavalli delle due prove disputate ad inizio pomeriggio.
Una giornata ricca di storia che richiama alla mente i vecchi classici del trotto italiano.
Una ricerca nell’albo d’oro ci riporta agli anni pionieristici del trotto italiano, arrivando a spiegare come certe dinamiche e genealogie si siano create nel tempo, rendendo i nostri gran premi e i nostri indigeni accattivanti sul campo internazionale.
























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