Licenziamenti a Firenze, linea dura dei Sindacati
DALLE STELLE alle stalle: così le Segreterie provinciali Slc – Cgil e Fistel – Cisl unitamente alle Rsu dei lavoratori degli ippodromi fiorentini esordiscono alla conferenza stampa (tenutasi la mattina di martedì 1 dicembre a Firenze presso l'ippodromo Le Mulina) relativa alla procedura aperta dall’azienda per licenziare 18 dipendenti (circa il 40% dell’intera forza lavoro).
La questione sindacale si presenta ancora lontana da una risoluzione. “L’agitazione prosegue – dichiara Paolo Aglietti della Slc-Cgil – perché ancora non abbiamo trovato un accordo con la società. Dopo il comportamento discutibile dell’Unire riguardo allo sciopero (l’ente di fronte alla mancanza di garanzie di un regolare svolgimento delle corse ha spostato i convegni previsti domenica 22 e lunedì 23 novembre presso le strutture di Follonica e Montecatini) abbiamo deciso di utilizzare altri strumenti richiamando innanzitutto l’attenzione dell’Unire e del Comune di Firenze: il ritiro dei licenziamenti è indispensabile. La soluzione precedentemente proposta da Ippodromi Fiorentini (80% dello stipendio e riduzione delle ore lavorative) è inapplicabile ad una attività flessibile sottostante alle decisioni imposte da un soggetto esterno (Unire) responsabile dell’assegnazione del calendario. Oltretutto riteniamo inaccettabile dovere pagare il differenziale economico tra il primo e il secondo partecipante alla gara. Perché Ippodromi Fiorentini presentò un’offerta pari a quasi tre volte il prezzo base dell’asta? L’Unire giudicò congrua la proposta. E il Comune affidò la gestione a Ippodromi Fiorentini. Praticamente nuovo nome ma stesse facce della vecchia società. Da dodici-tredici anni va avanti per i dipendenti un rapporto lavorativo continuativo senza riassunzioni (quindi niente liquidazioni). A distanza di pochi mesi dalla firma della convenzione ecco le lettere di licenziamento. Eppure da allora la situazione non è cambiata. La crisi generale del settore (e la conseguente contrazione delle giornate di corse) dura ormai da tempo”.
Firenze paga anche l’ostracismo dell’Unire. “La piazza gigliata normalmente – precisa Aglietti – si classificava sempre ai primi due-tre posti a livello nazionale per movimento di gioco sul campo e complessivo. Tuttavia la nuova stagione autunno-inverno delle Mulina sta registrando un calo delle scommesse a causa dell’orario d’inizio dei convegni anticipato alle 13.30. La maggiore parte degli altri ippodromi invece, anche se non hanno un impianto d’illuminazione a norma, possono correre lo stesso fino a tarda sera. In una già difficile situazione l’Unire ci ha dato un’altra bastonata”.
Il trasferimento delle Mulina all’interno dell’area finora dedicata esclusivamente al galoppo fa pensare al futuro. “L’attuale pista da mezzo miglio di trotto – sottolinea Aglietti - non ha più ragione d’esistere. Sicuramente il progetto (ancora non presentato dalla società) è fondamentale per il rilancio dell’ippica gigliata. Basta risponda alle condizioni tecniche (caratteristiche delle pista, illuminazione, ecc...) imposte dall’Unire. Chi gestisce gli ippodromi dovrà fare investimenti pesanti”.