La curiosità nel cavallo, un segnale di intelligenza
MOLTI VEDONO le cose così come sono e si domandano il perché.
Io sogno di cose che non sono mai state e mi domando, perché no?
George Bernard Shaw
La curiosità è uno degli aspetti comportamentali di moltissime specie animali. Essere curioso facilita, senz’ombra di dubbio, una maggiore conoscenza dell’ambiente di riferimento, degli altri componenti del branco, delle altre specie che condividono lo stesso ambiente.
La curiosità è uno strumento della mente che appartiene fortemente anche al cavallo come preda, al cavallo come essere sociale, al cavallo come compagno dell’uomo.
Esplorare nuovi oggetti rientra proprio nell’etogramma del cavallo, in quel “catalogo” che descrive i comportamenti tipici della specie. I giochi esplorativi sono molto spiccati nei giovani cavalli. Spesso si possono osservare i puledri giocare con rami, stracci, secchi, sassi. In particolare, bocca ed estremità anteriori diventano strumenti di esplorazione.
Gli oggetti nuovi, appena avvistati, stimolano l’attenzione del cavallo, le sue orecchie diventano aghi di una calamita, fortemente orientati verso la novità. Ma anche il resto del corpo si orienta verso l’oggetto da investigare.
L’approccio non è mai diretto, i movimenti sono lenti, il corpo resta comunque pronto allo scatto, alla fuga, la respirazione è veloce, ogni senso è fortemente attivato. In un secondo momento, bocca ed arti entrano in gioco tastando l’oggetto, sollevandolo, ribaltandolo, trascinandolo.
Chiaramente, il livello di curiosità ed esplorazione è subordinato allo stato emozionale che in quel momento l’animale vive. Emozioni come la paura ed il timore, rallentano le fasi iniziali di approccio, lasciando poi spazio al piacere nel ricevere un nuovo stimolo e quindi all’incremento della velocità nelle attività di esplorazione.
Nella mia esperienza, ho sempre notato che un ambiente ricco di stimoli, anche nuovi, sempre se proposti con appropriata modalità, aumenta la sensazione di piacere del cavallo a vivere in quel determinato ambiente.
L’uomo di cavalli ha spesso l’esigenza di proporre nuovi oggetti ai cavalli, sia dai primi momenti che nello sviluppo successivo della relazione. Sfruttando la curiosità del cavallo, possiamo fare in modo che ogni oggetto entri nel mondo del cavallo, senza alcuna forzatura.
Stimoli più o meno nuovi, sia in paddock, sia in branco, sia nelle sfide e avventure che l’uomo di cavalli sapientemente propone, aumentano certamente il benessere mentale del cavallo.
