Il cavallo di Scott Brash... riflessioni 2013
Tempo fa, purtroppo mi sembra un secolo fa, c'era in Italia un bel gruppo di talenti, specializzati in Equitazione Superiore, il Concorso Ippico, con borsa di studio del Coni (allora le femmine non erano ammesse, non ne avevano il diritto, uno dei motivi per cui, dopo un po' sono stata costretta a cambiar mestiere) che lavoravano ai Pratoni del Vivaro, con l'allora Colonnello Raimondo D'Inzeo. Tra questi cito: Gianni Govoni, Gian Luca Palmizi, Adriano Gigli, Giuseppe Corno e Mauro Atzeri.
Mauro Atzeri vive e lavora attualmente negli Stati Uniti. Ci siamo visti recentemente alle esequie del Generale D'Inzeo. Ed in USA Mauro Atzeri, presentato da Raimondo D'Inzeo, ha lavorato a lungo con Joe Fargis.
Per uscire dal superficiale e dai sorrisetti, sotto le luci della ribalta, dal momento che non possiamo sapere che ne pensano i cavalli di cosa loro è stato fatto per lasciare quelle barriere su, se non hanno la fortuna di capitare in mani e...gambe raffinate, preferisco raccontare dei fatti di cui prove e testimonianze cinematografiche si possono facilmente trovare su Youtube a proposito del cavallo Hello Sanctos, con cui Scott Brash ha vinto la difficile prova di Doha.
Ricordo al lettore che i cavalli sviolentazzati non durano, si fanno male, si rompono, spariscono, muoiono e non votano. Quelli trattati in modo sano e corretto invece durano. Si pensi agli anni di Cedric dell'americana Lara Kraut. E, tutto ciò, non certo per criticare minimamente Scott Brash, per carità, ma per ricordare ai lamentosi che se si monta bene poi arrivano anche gli sponsors.
Per rimanere un momento in Inghilterra, che di civiltà e di storia equestre e non se ne intende, cito ora Ben Maher, che si é allevato Triple X in casa ed ora, oltre alle medaglie ha un sacco di sponsors e di cavalli.
Andiamo al cavallo di Scott Brash: Hello Sanctos. Si chiamava Sanctos Van het Gravenhof. Il cavallo é arrivato ai Gran Premi montato ed addestrato dallo statunitense Peter Wilde, per poi essere venduto ad Alexander Onishenko, per l'Ucraina, che lo ha dato da montare a Caterina Offel. Scott Brash, con il suo sponsor, lo hanno comprato per le Olimpiadi di Londra, non molto prima. Se si va su Youtube e si scrive "Sanctos Van het Gravenhof", si possono trovare i video, si diceva, sia con Wilde che l'ha portato al successo, sia con la Offel.
Un particolare hanno in comune le storie di Hello Sanctos e di Cella, la grigia arrivata recentemente a Ben Maher. Tutti e due i cavalli hanno iniziato i loro successi in gare importanti con l'addestramento e la preparazione di due cavalieri statunitensi che, sottolineo per i "dimentichini", sono seguaci dell'equitazione italiana. Nel caso di Cella: Mario Deslaurier.
Ora é: globalizzazione, il mondo é piccolo ormai, ma per fortuna le fonti di informazione e di conoscenza(tv...internet...Youtube), in libertà sono aumentate.
Conviene utilizzarle più che possiamo per imparare e per crescere bene in libertà ed in correttezza.