Fise, Croce fischiato nella sua assemblea
ROVENTE E AFFOLLATISSIMA, come era facilmente prevedibile, l’assemblea della Federazione Italiana Sport Equestri, che si è svolta lunedì 28 luglio a Roma nei saloni dell’Hotel Hilton a Fiumicino. I lavori hanno avuto inizio con un’ora di ritardo, il che ha provocato la protesta, a suon di fischi, dei presenti contro il presidente federale ing. Cesare Croce.
Le cifre: presenti 740 società, ognuna con 7 deleghe per un totale di 5.180 voti; presenti 531 cavalieri, ognuno con una delega per un totale di 1.062 voti; presenti anche 24 tecnici senza deleghe. Totale dei voti 6.366. Presidente dell’assemblea Mauro Checcoli, doppio oro nel concorso completo alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964 ed ex-presidente federale: impeccabile e degna di elogio la sua conduzione.
All’ordine del giorno dei lavori figuravano soprattutto l’elezione del rappresentante dei cavalieri nel Consiglio Federale in sostituzione del dimissionario Giuseppe Bonomi e le modifiche dello Statuto necessarie dopo il riconoscimento della Fitetrec-Ante da parte del Coni. L’elezione del rappresentante dei cavalieri era una operazione del tutto platonica dal momento che il lombardo Emilio Puricelli si presentava come candidato unico.
Alla prova dei fatti,l’assemblea si è trasformata in un atto di accusa alle presidenza-Croce e alla sua gestione federale (ormai più che decennale). Il gruppo facente capo ad Andrea Paulgross, che ha già ufficializzato la propria candidatura contro Croce per la presidenza nel prossimo quadriennio olimpico, ha presentato, a nome dei dissidenti, una formale mozione di sfiducia.
Croce ha invano tentato di fermare la mozione e addirittura di far proiettare un video auto-promozionale, allestito in extremis dall’ufficio stampa federale. Dopo una serie di schermaglie procedurali, la mozione è stata votata e approvata con 5.518 voti a favore (86,52% del quorum), 680 voti contrari e 252 astenuti.