E' morto Biagio Lo Verde, il trotto piange un maestro
Torino lo ha ricordato domenica pomeriggio con tutti i guidatori radunati in mezzo alla pista e Marino Lovera a tenere un discorso di grande sensibilità. Se n'è andato sabato, dopo lunga malattia, Biagio Lo Verde, simbolo dell'ippica del sud e protagonista di una favola indimenticabile come il Derby vinto con Tinak Mo, con un cavallo partito da Palermo e dominatore della sua generazione al massimo livello. Lo Verde non è stato solo il guidatore di un derbywinner ma nell'èlite del trotto nazionale si seppe ripetere con un cavallo generoso e di grande affidabilità come Brandy dei Fiori.
Biagio nella veste di preparatore e capace nel suo percorso di alcune intuizioni, un centro di allenamento nel Lazio dove trasferire il materiale in estate e anche stagioni in Riviera, quella Adriatica, con le luci di Cesena a illuminare le imprese dei suoi allievi. Un talento per scoprire i giovani cavalli e farli maturare, spesso protagonisti nei centrali della Favorita e con licenza di qualche gran premio, sia in casa che in trasferta.
Poi una carriera 2 dove Lo Verde ha rivestito il ruolo piu' di preparatore dando spazio anche a giovani guidatori per interpretare i suoi effettivi. Il percorso di un uomo intelligente e capace di farsi apprezzare da tutti, allevatori, proprietari, colleghi, semplici appassionati. Un garbo nel rispondere all'interviste, lo ricordiamo in un Dante Alighieri a Montecatini rendersi disponibile di fronte alle telecamere della tv delle corse appena arrivato all'ippodromo ancora con il trolley. Ci mancherà come grande professionista e come gran bella persona.
Al figlio Gaspare il compito di raccoglierne il testimone e di ispirarsi a questo straordinario 'maestro'.