''Doma dolce'' per i cavalli della Forestale
PRESSO IL CENTRO EQUESTRE del Corpo Forestale dello Stato “Il Galeone”, che fa capo all’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca (TA) e si occupa dell’allevamento del cavallo Murgese per il servizio forestale di istituto a cavallo, sono arrivati i primi soddisfacenti risultati del metodo di addestramento della “doma dolce”, che presto sarà applicato presso tutti gli altri centri di addestramento della Forestale. La sperimentazione del metodo della “doma dolce” ha portato al raggiungimento di importanti risultati: il cavallo salta in maneggio senza testiera, morso e redini; passa senza timore su piattaforme instabili, passa in tranquillità anche in presenza di elementi di disturbo come il contatto con fasce multicolori sventolanti e cordoni di plastica multicolore. Uno degli aspetti più interessanti della sperimentazione, quello cioè che riguarda l’adozione del metodo della “doma dolce” o metodo “naturale”di addestramento, è stato possibile in quanto praticato su puledri nati, allevati, selezionati e addestrati nell’ambito della stessa struttura nella quale è stata realizzata l’intera filiera produttiva e di utilizzo, unico esempio tra i Corpi dello Stato.
Il Corpo Forestale dello Stato è da sempre impegnato nell’allevamento dei cavalli essenzialmente nelle Riserve Naturali Statali per salvaguardare la biodiversità e in particolare quella della razza equina.
Nel 2005 si è proceduto alla riorganizzazione del Centro Nazionale per il Servizio a cavallo finalizzandolo alla disciplina dei reparti a cavallo della Scuola di equitazione e di Selezione equestre. Il servizio d’istituto a cavallo del Corpo forestale dello Stato viene svolto presso le aree protette, nei parchi nazionali e nelle riserve naturali dello stato, nei servizi antibracconaggio, nella ricerca dei dispersi, nelle situazioni ambientali tra le più difficili, su terreni accidentati.
I reparti a cavallo del Corpo forestale dello Stato sono in tutto 24 distribuiti in tutta Italia, tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Toscana e Veneto, per un totale di circa 860 cavalli, prevalentemente di razza Murgese e Maremmana. Va citata, inoltre, l’esistenza di un centro a Castel di Sangro (AQ), dove, oltre alla generica tutela della biodiversità animale, viene sviluppato un pregevole programma di “soccorso genetico” del cavallo Salernitano-Persano e dove oggi il Corpo Forestale dello Stato ospita le ultime fattrici di tale razza fortunosamente recuperate nel giugno del 2000 tra i soggetti a fine carriera dismessi dall’esercito.
I positivi risultati della “doma dolce” sono stati illustrati al ministro dell’agricoltura Paolo De Castro e al capo del Corpo Forestale Cesare Patrone in una cerimonia che si è svolta giovedì 14 marzo a Martina Franca.