Coordinamento Ippodromi contesta
il progetto ''Confindustria Giochi''
COORDINAMENTO IPPODROMI, associazione presieduta da Attilio D'Alesio, comunica: "In questi giorni circola nelle Aule Parlamentari un progetto targato “Confindustria Giochi”dove si ipotizza:
- la costituzione di una sedicente Lega dell'ippica composta da alcuni (pochissimi) gestori di ippodromi, alcuni allevatori di cavalli e qualche concessionario di giochi,
La costituenda “Lega” dovrebbe, secondo i proponenti, essere destinataria di 300 milioni annui, per tre anni, da parte dello Stato, per rilanciare l'ippica, prevedendo una governance privatistica del settore e limitando a mere funzioni di controllo sportivo, il ruolo dell'ASSI.
La “ Lega” da subito classifica i 43 ippodromi italiani in due fasce:
- Serie A: i loro e quelli degli amici!!
- Serie A2: tutti gli altri!!
Gli ippodromi di Serie A godranno di risorse pubbliche, montepremi pubblico, promozione e televisione, Gli altri si dovranno arrangiare.
La famosa classificazione degli ippodromi prevista dalla Legge l’hanno così fatta Confindustria Giochi e Hippogroup!
Il tutto ovviamente sostenuto da risorse pubbliche che dovrebbero garantire loro di poter governare il settore, gestire gli ippodromi e trasformarli in Casinò: dal bingo al poker, dalle video lottery alle corse virtuali, ovviamente con condizioni migliori rispetto agli altri concessionari ed in regime di monopolio.
Risultato: Ippodromi per la maggior parte di proprietà pubblica trasformati in luoghi di gioco. Chissà cosa ne pensano i cittadini ed i Sindaci di Firenze, Palermo ,Livorno, Merano, Bologna e Roma oltre alla Regione Toscana proprietaria dell'ippodromo di Pisa e tutti gli altri. Chiediamoglielo!!!!
Questo è il progetto!!!!!!!
Ci risulta difficile anche solo commentarlo e si esprime grande meraviglia che Confindustria Giochi abbia potuto sottoscriverlo, senza tenere conto né delle proposte avanzate dal Ministro Catania, la cui amarezza ora ben comprendiamo; né del positivo dibattito svoltosi nelle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato, alle quali chiediamo una urgente audizione insieme alle Categorie Ippiche ed alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori.
Per quanto sopra invitiamo Parlamento e Governo, impegnati nel tentativo di salvare l'ippica ad accantonare simili ipotesi ed ad avviare la profonda Riforma del settore, a tutela dei suoi 43 ippodromi (quelli in regola!), dei
tantissimi cavalli e delle decine di migliaia di operatori.
Nel pieno rispetto della Legge, con un Ente pubblico di governo all’altezza dei propri compiti istituzionali, riformando prodotto corse e scommesse, in piena applicazione di quanto previsto all’art. 10 punto 3 del Decreto Legge n. 16 del 3.3.2012.