Comparto Ippico, la lettera al Presidente Napolitano
LETTERA inviata dal Comparto Ippico al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente Monti, ai ministri Catania, Passera e Fornero e per conoscenza all’ASSI e all’AAMS:
“Illustrissimo Presidente,
ci rivolgiamo a Lei, massima Autorità, per richiederle la cortese attenzione verso un mondo che ha consentito di scrivere pagine di sport e tradizione che hanno contribuito ad accreditare l’immagine vincente dell’Italia nel mondo.
La presente lettera è firmata dall’intero Comparto Ippico, che riunisce tra operatori e familiari migliaia e migliaia di persone, che gestisce attualmente oltre 15.000 cavalli e che ha paventata la propria fine non a causa del proprio operato ma attraverso il fallimento dell’operato delle Istituzioni dello Stato preposte.
Lo Stato dopo aver dato all’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS) la possibilità di gestire per un decennio in maniera distruttiva la scommessa ippica – fonte di finanziamento che garantiva l’autonomia del settore – oggi ha deciso di non sostenerlo più, condannandolo a morte certa!
Il mancato sostegno per il 2012 all’ASSI (ex UNIRE) e la conseguente drastica riduzione dei fondi destinati a corse, allevamento, gestione degli ippodromi mette tutta la filiera ippica italiana dal primo gennaio nelle condizioni di non avere un futuro, con migliaia i persone da subito prive di lavoro, 15.000 cavalli da destinare al macello con effetti disastrosi sull’indotto e con l’impossibilità da parte dello Stato di introitare, come nel 2011, circa 180 milioni di euro di imposte.
Chiediamo allo Stato, che spesso interviene per salvare l’occupazione di aziende in difficoltà senza aver avuto alcun ruolo nella loro crisi, di non avallare la distruzione di una intiera filiera, l’abbandono di centinaia di strutture e di 90.000 ettari di allevamento e l’abbattimento di oltre 15.000 cavalli. E’ altresì evidente che in questo caso la responsabilità sarà tutta dello Stato avendo gestito negli ultimi dieci anni il settore attraverso AAMS (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e UNIRE (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) senza lasciare alcun potere decisionale ad alcuna delle componenti del mondo ippico.
BEN CONSCI della drammaticità del momento che il Paese sta attraversando, chiediamo di voler prendere atto della disperata situazione del settore e di attivarsi affinché non venga disperso un patrimonio di lavoro, di territorio, di sport e di cultura ultra-centenario.
Il sostegno richiesto non rappresenta, come da alcuni impropriamente affermato, un contributo a un settore in crisi, bensì l’oggettivo RISARCIMENTO dei anni provocati dalla dissennata politica di AAMS e il RICONOSCIMENTO e la REMUNERAZIONE per aver costruito sulle reti di raccolta delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del “gioco pubblico” promuovendo e valorizzando tipologie di giochi che, non avendo alcuna filiera retribuire, hanno fidelizzato il grande pubblico grazie a una percentuale di premi enormemente più alta. Contrariamente a quanto avviene in molte delle principali Nazioni europee, consapevoli del valore della filiera ippica, in Italia nulla è stato fatto per tutelare il nostro prodotto.
Tale scempio è passato inosservato di fronte al grande successo complessivo delle politiche di AAMS, che fanno sì che la stessa chiuda il 2011 con una raccolta totale dai giochi di oltre 80 miliardi di euro, di cui circa 11 miliardi destinati all’Erario, che si prevede diventino oltre 12 il prossimo anno.
Ci chiediamo come sia possibile che lo Stato non trovi in questa cifra enorme che abbiamo contribuito a creare, cedendo gratuitamente i punti-vendita esclusivamente destinati al nostro settore, le risorse indispensabili per non far fallire l’Ippica Italiana. Un sostegno, sia chiaro, non fine a se stesso ma necessario a supportare temporaneamente una decisa azione di Governo volta ad invertire la politica di gestione delle scommesse. Queste, come sosteniamo inascoltati da anni, vanno ristrutturate al pari dell’intero settore, che va orientato verso una logica qualitativa e meritocratica che in questi ultimi periodi di gestione “politica” l’UNIRE (oggi ASSI) non ha voluto abbracciare.
Pur consapevoli delle difficoltà del momento, chiediamo che il Governo assicuri al MIPAAF gli strumenti necessari per affrontare la crisi del settore in tempi brevissimi, consentendo ad ASSI il varo di un programma per il settore che eviti la chiusura totale dell’attività ippica. Altrettanto in tempi brevissimi dovranno concludersi tutti i provvedimenti organizzativi e di legge finalizzati alla ristrutturazione del settore e delle scommesse per avviare un indispensabile processo di crescita e di sviluppo.
Confidiamo nella Sua autorevole attenzione di cui La ringraziamo”.
La lettera è datata Roma, 19 dicembre 2011