''Commercio di cavalli e ambizione
due nemici per gli istruttori onesti''
Caro Direttore, Maria Lucia Galli, grande scrittrice di cose equestri, ha firmato un articolo,pubblicato sul sito Cavallo2000, che mette in discussione il sistema che presiede alla formazione dei giovani cavalieri sul piano culturale e pedagogico. Viene messo sotto accusa l'agonismo esasperato, responsabile, a Suo parere, dello sviluppo di personalità squilibrate e del tradimento del sogno infantile che aveva avvicinato molti ragazzi al cavallo.
L'argomento è talmente importante e centrale per lo sviluppo degli sport equestri che desidero qui sollecitare l'intervento di tutti coloro (dirigenti federali, istruttori, genitori e ragazzi) che sono a vario titolo direttamente interessati a questa tematica.
Io ho avuto una formazione militare-inglese molto dura che certamente ha favorito la formazione di un forte carattere coraggioso. Era quello, infatti, lo scopo da raggiungere. Ma mi ha anche conferito una certa aggressività che solo i moltissimi anni di pratica dell'Equitazione mi hanno aiutato a controllare. E' pur vero che ho avuto la fortuna di avere degli istruttori d'eccezione e non credo che si possa disgiungere la qualità tecnica dell'equitazione praticata dal suo valore pedagogico.
Infatti, solo con la buona equitazione naturale e razionale vengono sviluppate la riflessione, la capacità di decidere, l'abitudine alla chiarezza ed alla lealtà, una disciplina convinta, il rispetto della più scrupolosa progressione che coincide con il rispetto per il compagno cavallo ed infine l'autocontrollo.
Pur tuttavia oggi la situazione dei centri ippici italiani registra la presenza di una concorrenza distorta e sleale che si avvale del commercio dei cavalli da parte di molti istruttori nonchè dell'ambizione smodata ed insensata di alcuni genitori: questo fa sì che gli istruttori onesti, che rispettano la giusta progressione, rischiano di restare disoccupati. Ma questo è un problema della FISE che, peraltro, non ha ancora fatto nulla per risolverlo.
Cordialmente
CARLO CADORNA