Cavallo da sella, cosa ne pensa l'Unire.
IL CAVALLO DA SELLA è stato uno dei temi trattati mercoledì 13 giugno dal commissario dell'Unire Guido Melzi d'Eril nella sua audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. - <Attualmente i percorsi dell'allevamento in questo ambito non sono completamente registrati e quindi, per specialità quali il concorso ippico, il dressage, il completo e così via, si compra tantissimo all'estero, in un mercato che funziona ' per così dire ' alla rovescia. Si compra da allevamenti olandesi, tedeschi, belgi, che negli anni hanno forse saputo sfruttare meglio di noi le risorse comunitarie, creando allevamenti molto consistenti. Per quanto riguarda il cavallo da equitazione e da diporto, c'è stato un enorme allargamento dell'attività. Il cavallo è notoriamente inteso, nella tradizione, come compagno dell'uomo, ma oggi anche come mezzo di trasporto nella natura. Tutti coloro che vogliono vivere il verde e gli spazi aperti si rivolgono ai cavalli, disponibili anche a prezzi bassissimi, e alle strutture dove questi animali sono ospitati e curati come si conviene; negli ultimi anni si è avuta una esplosione di questa attività. Da tale fenomeno deriva anche l'attenzione per le ippovie, per il recupero della Via Francigena e per altre attività di questo tipo. Il cavallo non è dunque per nulla uscito dalla realtà e dal vissuto quotidiano, anche se certamente la fase evolutiva in corso è piuttosto difficile.>-
Melzi non ha poi risposto a domande dirette sull'allevamento e sul cavallo da sella e quindi... il seguito alla prossima puntata.
























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