Capannelle, Dimitri Ferm è il vincitore del derby
Il momento clou di questa domenica 9 ottobre è scoccato all’Ippodromo Capannelle alle ore 17.35: l’ora in cui sono partiti i migliori 3 anni in gara per contendersi il 95° Derby Italiano del Trotto. A vincere l’ambitissimo Nastro Azzurro è stato Dimitri Ferm, favoritissimo della vigilia, su Denzel Treb e Dolce Viky al termine di una corsa emozionante.
Grande sorpresa invece nelle OAKS del Trotto dove la candidata principale per la vittoria finale, Due Italia, non ha rispettato le attese della vigilia, lasciando il successo alla sorprendente Delicious Gar, che sul traguardo ha anticipato Daughter As e Danish As.
È stato il giorno più importante dell’anno per la specialità del trotto e a Capannelle si respirava aria di festa fin dalle prime ore della mattinata, con oltre 6.000 appassionati festanti che hanno animato l’impianto capitolino: «Una giornata perfetta - le parole di Elio Pautasso, Presidente di Federippodromi e Direttore generale Hippogroup Roma Capannelle - vissuta ad altissima intensità grazie allo straordinario spettacolo offerto dai cavalli in gara nel pomeriggio romano impreziosito non solo dal 95° Derby Italiano del Trotto, ma anche dalle Oaks e dai due Criterium riservati ai puledri di 2 anni, senza dimenticare gli eventi di contorno quale l’apprezzatissima Festa della Madre Terra e la mostra fotografica Box 202 - Una corsa lunga cent’anni. L’eccellente risultato tecnico offerto dai protagonisti in pista e l’incoraggiante, rumorosa e festante partecipazione del pubblico rappresentano per noi la soddisfazione più grande e la conferma che questa è la strada giusta per proseguire nell’opera di rilancio della nostra disciplina. E adesso appuntamento a Domenica 30 ottobre con l’attesissimo Roma Champions Day: Premio Roma, il Premio Lydia Tesio, e ancora il Ribot, il Berardelli, l’Aloisi e il Divino Amore, tutti in una sola entusiasmante giornata di galoppo».
Tra gli ospiti presenti a Capannelle anche Zbigniew Boniek, ex campione di Roma e Juve e attualmente vicepresidente Uefa: «Mi fa piacere constatare il ritorno di tutta questa gente all’ippodromo ma sono sorpreso del fatto che prima si fosse allontanata perché l’ippica è bellissima, fa parte della storia dello sport italiano. Tanti anni fa vedevamo gli ippodromi pienissimi, adesso invece gli appassionati sono nelle mani dei bookmakers di altri sport e oggi la scommessa più facile è quella sul calcio. L’ippica invece richiede conoscenza, applicazione e per questo la scommessa sui cavalli è andata in calo e con essa tutta l’ippica. Io quando ho tempo libero passo sempre all’ippodromo, è il mio hobby, mi piace studiare tutto prima di scommettere e oggi è una bella giornata soprattutto per i tanti giovani presenti qui a Capannelle. Un buon segnale per il futuro di tutto l’indotto perché nell’ippica lavora tante gente».
95° DERBY ITALIANO DEL TROTTO
Turbati dall’inattesa sconfitta patita nelle Oaks del Trotto dalla predestinata Due Italia, Andrea Farolfi (catch-driver) e Mauro Baroncini (allenatore) sono stati capaci di rimanere sereni per onorare il pronostico che con Dimitri Ferm li vedeva favoriti nella finale dell’edizione numero 95° Derby Italiano del trotto (€. 800.800 -gruppo 1 – per cavalli indigeni di 3 anni - mt.2100). L’indiscusso leader della generazione 2019 ha fatto tesoro del numero lungo la corda sorteggiato lunedì mattina per difendere la posizione e condurre a ritmo costante ma non eccessivo, controllando uno degli avversari più pericolosi, Danger Bi. La corsa è entrata decisamente nel vivo a 600 metri dal traguardo quando Dimitri Ferm ha cambiato drasticamente ritmo per scrollarsi di dosso Danger Bi, ma ancor di più per reagire alla decisa progressione esterna operata in terza ruota dall’ulteriormente cresciuto Dolce Viky: Dimitri Ferm è parso vacillare ma, alla decisa richiesta del suo interprete, è ripartito con rinnovato vigore e ha tenuto dietro tanto Dolce Viky quanto Denzel Treb, insinuatosi fra i due a 100 metri dal traguardo.
Sul traguardo Dimitri Ferm ha conservato una chiara lunghezza di vantaggio sui due inseguitori, esprimendosi a media importante di 1.12.5 ma soprattutto trottando il mezzo miglio finale in un supersonico 55.9. Al quarto posto l’outsider Dante Clemar che ha preceduto Dea Grif, unica femmina in campo, a sua volta davanti a Dundee As per l’ultimo compenso.