Capannelle, omaggio a Lydia Tesio Signora del Turf
Donna Lidia ! L’altra meravigliosa metà del cielo infinito del Turf. Cosa sarebbe stato di Federico Tesio senza la presenza fondamentale di colei che non fu soltanto compagna di vita felice ma molto di più , una vera e propria alter ego del Senatore per di più altrettanto competente?
Donna Lidia, la autentica grande stupenda Signora del Turf, era la sorella del miglior amico del Mago di Dormello che dichiarò i colori anche prima di Federico. I due si sposarono prima della fine dell’ottocento, dopo che il Mago aveva compiuto e terminato il suo lungo giro del mondo o quasi, viaggiatore molto prima di Bruce Chatwin e anche lui fino alla Patagonia e dopo che aveva avuto la sua esperienza in sella come gentleman .
Il 900 dà inizio al Mito che , ancora oggi, è fondante del Turf moderno. Da allora quasi 55 anni di trionfi, qualche delusione, molte spese, patrimoni generosamente investiti e quasi perduti per rincorrere sempre e soltanto il grande sogno : allevare il fuoriclasse. Insieme ci riuscirono e più di una volta.
Donna Lidia e Federico sono tra gli immortali del Turf mondiale : Nearco è lo stallone assoluto dei due secoli, Ribot il Campionissimo immenso, ma furono fuoriclasse Cavaliere d’Arpino, Apelle, Navarro, Donatello, Niccolò dell’Arca , Botticelli e le femmine Nogara, Jacopa del Sellaio e Delleana oltre a tanti altri straordinari galoppatori.
Che debito gigantesco il Turf mondiale ha contratto , felicemente, con Donna Lidia e Federico. Insieme individuarono in Dormello la nostra Newmarket allevatoria.
All’inizio degli anni 30 la fondamentale partnership con Mario Incisa della Rocchetta, uomo di straordinaria cultura , di orizzonti amplissimi , di intelligenza assoluta che gli permise di gestire il rapporto con il genio di Federico esattamente come seppe fare Donna Lidia.
Entrambi sono stati il volano di un quasi trentennio strabiliante con la coda superba che si deve molto alla Contessa Orietta, figlia del Marchese Incisa, cui si devono Marguerite Vernaut, Tadolina ( per chi non lo ricordasse prima e seconda nelle Champion) e i campioni degli anni 60 Ruysdael, Appiani e Hogarth preceduti da Haseltine e Antelami.
Invece Tissot e Braque vanno ascritti ai preziosi appunti custoditi da Donna Lidia i cui incroci furono disegnati dal Mago. Donna Lidia è stata sempre presente, in allevamento, custodendo il prezioso libro delle Fattrici, partecipando alla finalizzazione degli incroci e anche seguendo parecchio l’allenamento dei cavalli, ovviamente prerogativa assoluta del Senatore.
Rovistando in un baule di famiglia, Davide Livermore, strabiliante uomo di cultura , magnifico creatore di straordinarie regie teatrali e operistiche, ha rinvenuto, probabile dono di Donna Lidia, una sorta di agenda diario ippico che si deve proprio a Donna Lidia.
Appunti quotidiani di ogni genere tra i quali , siamo nella primavera del 37, commuove quanto scritto a proposito di un due anni, tra marzo ed aprile, per il quale Donna Lidia spende incredibili parole di fiducia, rilevandone movenze da cavallo importante, duttile, capace di azione che esalta animo e cuore, in grado di coprire con le falcate ampio terreno. Era Nearco e non serve aggiungere altro.
La Signora del Turf da quel ferale maggio del 54 si è chiusa in un nobilissimo silenzio fino alla scomparsa, nella seconda metà degli anni 60. Ovviamente immediatamente il Galoppo Italiano ha preso doverosamente a celebrarla attraverso una corsa sui 2000 metri provvidenziali e per sole femmine in confronto intergenerazionale autunnale. Il nostro “Opera” che è stata anche la ultima corsa a cadere sotto le macerie degli anni 2000 del nostro turf, nel senso che fu l’ultima a potersi fregiare dello status di gruppo uno prima di retrocedere all’attuale secondo rango.
Nel nome di Donna Lidia ogni anno , prima alla fine di settembre e adesso a fine ottobre o inizio ovembre le ottime femmine si confrontano e che il premio sia stato sempre un traguardo importante lo dimostra la presenza di nomi superbi nel panorama delle scuderie italiane ed anche internazionali.
Nell’albo d’oro ecco i nomi della Fert , la prima vincitrice, poi quelli della GiBi, della Cieffedì, della Mantova , della Metauro, ovviamente Dormello, la Rencati, la Gabriella, Dragoni, la Eleonora, la Dixie, Carlo Vittadini, Turri, la White Star, la Rima, la Montalbano, la Briantea, Riccardo Cantoni, la Effevi e , ultimi due successi per Ciampoli e la scuderia dell’Avvocato.
Il Gotha del nostro dopoguerra che brillantemente si fonde con la nobiltà dei vincitori internazionali giubbe del calibro di Bunker Hunt, De Moussac, Aga Khan, Hamdan al Maktoum, Sceicco Mohammed, Mohammed Obaida, Godolphin, Oppenheimer, davvero nomi straordinari.
Un rito che sta per rinnovarsi magicamente la prossima domenica quando alle Capannelle andrà in scena il Champion’s Day che da quest’anno si sdoppia e per due domeniche consecutive cullerà la passione di tutti attraverso due pomeriggi che sono , insieme a quelli vissuti a Milano e che concederà coda opportuna alla metà di novembre, i momenti fondanti autunnali del nostro Turf.
Domenica 29 con il Lidia Tesio anche il Roma , un secolo abbondante di Storia del nostro galoppo , una favola che nasce sui 2800 metri e che alla fine degli anni 80 si conforma alla tendenza del Turf mondiale scegliendo i 2000 come distanza d’elezione. Dedalo nel 1911 il primo laureato per la razza di Besnate, Welsh Guide nel 1988 per la Stema di Luciano Monaldi il primo vincitore moderno anzi contemporaneo.
Nei quasi 115 anni di vita anche qui i nomi probanti delle nostre grandi scuderie. Tesio e Dormello un mare di volte e poi la Mantova, la Fert, la Alpe Ravetta, Frank Turner sr, chiaramente Scheibler come Sir Rholand, De Montel , il Soldo, Berlingeri, la Villaverde, la Desenzano, Ettore Tagliabue, la Metauro, la Eleonora, Paolo Riccardi e Odette Abegg, la White Star, la Vedano, la Laghi, la Rencati, Gianni Martone, la Effevi, la Incolinx, il Giglio Sardo e la Blueberry.
Non sono da meno i nomi internazionali anche in questo caso : Team Valour, Godolphin, Gary Tanaka, Gestut Park, Prince Faisal, Oldham e poi Guest, De Moussac e Madame del Duca, insomma anche qui una sorta di gotha.
Perché abbiamo voluto indicare scuderie e non cavalli ? Per dimostrare quanto assolutamente il Turf nelle sue più nobili espressioni abbia voluto certificare la indiscutibile importanza di queste due corse. Queste come le altre importanti del nostro calendario. Un elenco che ci deve far riflettere e che deve essereil volano, il viatico per un recupero dei valori fondanti del nostro mondo del galoppo.
Le grandi ambizioni determinano la esistenza dei grandi complessi e di conseguenza il successo e la importanza di un Turf. Il passato del nostro merita di rinascere per recuperare e rivivere anni d’oro. In questa due giorni intervallata vivremo emozioni a tutto campo.
Per i milers il Ribot, basta il nome, che si lega al ricordo di Loreto Luciani splendido allevatore e tenace presidente degli Allevatori, il Buontalenta che fu madre di due derbywinner ( Braccio da Montone e Bonconte di Montefeltro) per le femmine miler, il Divino Amore che unisce il suo nome a quello della famiglia Livermore, per i due anni super veloci e la prova Fegentry per amatori nel primo giorno.
Il controcanto nella domenica successiva sarà scandito dalle prove dedicate a Guido ed Alessandro Berardelli, il presidente dell’Unire della golden age e il gouvernor di Capannelle per tanti anni. Il Rumon dedicato a Daniele Porcu che in fondo diventa il Tevere dei bei tempi per i due anni, il Criterium femminile che ricorda il gigantesco Lorenzo Brogi per le femmine sempre di due anni, invenzione di Franco Polidori.
Il premio Umbria sui 1200 per tutte le età ultima grande prova per i velocisti nella stagione, sarà seguita dal Capannelle HP. Una corsa ricorderà Laura Sipione che per molti anni ha gestito le relazioni di Capannelle ma che tanto si è innamorata del cavallo e delle corse fino ad essere partecipe di allevamento e scuderia. Ed ancora la corsa per Amedeo Valeri e di nuovo una prova per i dilettanti.
Insomma come si fa a mancare ad entrambi i due giorni , vera festa del nostro galoppo ? Impossibile!