Calendario o rivista? L'Auriga chiede chiarezza
Caro Cavallo2000, aiuto! Ci rivolgiamo a te, in forma pubblica, perchè ci disturba l'idea che per ottenere chiarezza non esista altra via se non quella legale, che ancora non abbiamo escluso, a proposito della vicenda per la quale ti chiediamo aiuto.
Come? Pubblicando un nostro articolo tutt’altro che inedito: è infatti comparso sul numero 1-2008 di Cavallo e Natura. In quell’occasione, però, la redazione del mensile non ha ritenuto opportuno pubblicare la firma dell’autore o le indicazioni utili a inquadrare il contesto del pezzo. Per non parlare del fatto che le foto che accompagnano l’articolo non hanno avuto la liberatoria richiesta dalle norme che tutelano la privacy e i minori.
Perché scriviamo a te e non a Cavallo e Natura? Perché a Cavallo e Natura abbiamo già scritto chiedendo spiegazioni e non abbiamo ricevuto risposta.
In breve, la vicenda: contattati da un collaboratore della bella rivista, per un pezzo destinato al calendario 2008 allegato ad essa, abbiamo inviato quanto richiesto con alcune foto relative alle nostre attività. L’accordo con il collaboratore era che saremmo stati allertati per le autorizzazioni necessarie all’eventuale pubblicazione. Si era anche concordato che in calce al pezzo sarebbero comparsi i nostri recapiti, come curatori.
Poi dev’essere successo qualcosa: il pezzo è finito sulla rivista anziché nel calendario, senza i nostri contatti in calce né il nome dell’autore e – quello che è peggio - senza che fossero state fornite le liberatorie per le foto pubblicate, anch’esse anonime.
Se si fosse trattato di un semplice piccolo “sgarbo” tra colleghi, ci saremmo rivolti all’Ordine dei giornalisti, poiché l’autore del pezzo ne fa parte da dieci anni. Qui però la questione è più grave: poiché se noi abbiamo chiesto conto a Cavallo e Natura, i genitori dei minori ritratti hanno chiesto conto a noi: con loro dovremo decidere come procedere nei confronti della rivista.
Nel frattempo, chiediamo a Cavallo2000 di volere dare spazio a questa nostra storia e all’articolo in questione: non dubitiamo che questa volta, in questa sede, la firma non sarà “dimenticata”.
FEDERICA MARINO
L’Auriga Onlus www.lauriga.it






















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