Un giorno di grande pittura a Tor di Valle
IL MIO CAVALLO SONO IO è il titolo della performance di arte estemporanea che si è tenuta all’ippodromo di Tor di Valle a Roma domenica 7 ottobre, giorno del Derby-trotto. L’evento è stato ideato e coordinato dalla prof. Anna Savelli, docente al liceo artistico, con la collaborazione di Edoardo Aruta, Debra Zappa, Marco Galosci e Demetra Radpour. Una giuria sceglierà i lavori migliori, che saranno premiati a Tor di Valle l’8 dicembre in occasione della disputa del G.P. Allevatori.
"Il mio cavallo sono io" è l'ultimo verso di un antico canto Navajo, che esalta il fortissimo legame tra l'equino e il suo proprietario, delineando un rapporto che rimanda all'identificazione stessa del bipede nel quadrupede. Che senso avrebbe avuto Don Chisciotte su di un possente cavallo bianco o Napoleone sopra un ronzino? Quello che risulta essere uno dei temi iconografici preferiti, dal paleolitico fino all'arte contemporanea, è una creatura completa nel suo essere anatomicamente perfetto e vitale, ma è anche lo specchio del proprio cavaliere, nonchè il suo completamento.
I giovani studenti di belle arti (età dai 18 ai 21 anni) sono stati chiamati a rappresentare l’aspetto del cavallo che ognuno ritrova più vicino a se stesso. La bellezza del tema specifico risiede nel fatto che esso permette una grande libertà rappresentativa: ecco perché sono state usate diverse tecniche pittoriche e anche i writers hanno potuto esprimersi nel modo a loro più congeniale, riciclando ciò che non ha più utilità e donando ad esso dignità e valore estetico.
Ripescando, infatti, nei magazzini dell’ippodromo romano è stata selezionata una quantità di materiale il più vario, dalle lastre di metallo ai resti di lampioni, dai soppalchi alle ruote di vecchi sulky, tutti oggetti in disuso che hanno riacquistato con la ridipintura dei giovani un senso nuovo e una piacevolezza estetica, lasciando spaziare l’estro fantastico di chi si è sentito “aspirante artista” per un giorno.

























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