Trotto, Torino rifiuta le corse di San Siro
L'ASSI (ex UNIRE) comunica che in considerazione
- della sospensione delle corse all’ippodromo di Agnano, tuttora in atto, stante il mancato ripristino delle condizioni idonee ad assicurarne il regolare svolgimento, la programmazione dell’ippodromo delle Capannelle e dell’ippodromo del Cirigliano, già in attività nel mese di gennaio, è provvisoriamente integrata con l’inserimento delle seguenti giornate:
Roma, galoppo: 2- 11- 18 gennaio 2013
Aversa, trotto: 3- 10- 17 gennaio 2013;
-della comunicazione ricevuta dalla Società Trenno spa relativamente all’annuncio della sospensione delle corse di Milano,trotto,la programmazione dell’ippodromo di Vinovo è integrata provvisoriamente con l’inserimento delle seguenti giornate:
Vinovo, trotto : 5 -8 -12-15-19 (ivi compreso il Gran Premio ENCAT) gennaio 2013.
La secca risposta di Guido Melzi d'Eril amministratore delegato di Hippogroup torinese: “Il direttore generale dell'ippodromo di rag. Boccardo ed il sottoscritto - siamo rimasti in ufficio sino alle ore 19 e nessuno ci ha contattato per un annuncio di questo spessore. Data la complessità della cosa, reputo che avrebbe avuto senso un colpo di telefono, una e-mail, un ragionamento comune. Non è andata così. E allora resta l'aspetto ufficiale del problema, la segnalazione sul sito dell'UNIRE e il mio diniego ad accettare questa proposta, per un insieme di motivi.
"San Siro a gennaio aveva in calendario 15 giornate, con infinite domeniche e non si capisce di conseguenza per quale motivo vengono date a Torino due giornate di martedì e tre di sabato, considerando poi che Torino ha vocazione di ippodromo domenicale.
"E' un'offerta che declassa la pista. Vinovo ha al momento le forze lavoro in cassa integrazione ed è chiuso da due mesi: per riaprire, per ripristinare un sistema operativo non può accettare un progetto che non è appagante e che si conflittualizza con scelte politiche. Il mio obiettivo è quello di difendere un'azienda e non di portarla al tracollo, o al fallimento, ciò che evidentemente sta capitando da altre parti d'Italia.
"Dunque Torino è pronta a recepire programmi seri e veri, che ne rispettino l'identità. Capisco Ruffo che sta alla consolle dell'ippica italiana ma in un momento come questo, ho parimenti ben presente anche il mio ruolo".