Trotto a Firenze, interviene Gaetano Papalia
DA GAETANO PAPALIA riceviamo e pubblichiamo: "Il nuovo intendimento da parte del Gruppo di gestione delle società Ippodromi Agnano, Ippodromo Tor di Valle ed Ippodromi Fiorentini è quello di non restare più in silenzio rispetto alle qualunquistiche e superficiali censure che ci vengono mosse nell’intento di screditarci per la posizione contro-corrente da noi assunta nei confronti della Lega Ippica per lo sciagurato progetto di cui essa è portatrice.
"In conformità di questo nuovo corso comunicazionale, desideriamo esprimere alcune necessarie precisazioni in ordine alla vicenda ippica fiorentina.
"Innanzitutto vorremmo manifestare il nostro personale dubbio che l’amico Cesare Meli, nel corso di una sua recente intervista, abbia realmente definito disastrosa, prima del suo intervento, la situazione in cui versava la pista al trotto del Visarno da noi recentemente realizzata. Alla realizzazione di tale pista abbiamo impegnato il personale specializzato dell’ippodromo Tor di Valle che da decenni ha operato con notevole successo in questo settore per svariati ippodromi italiani. La nuova pista di trotto del Visarno è stata fatta a regola d’arte e la revoca della concessione da parte del Comune di Firenze è intervenuta prima dell’ultimo intervento di rifinitura che tecnicamente va operato dopo un certo lasso di tempo (dai due ai quattro mesi) dall’opera strutturalmente terminata. Si tratta di un’operazione di compattamento che dia continuità lineare in superficie, consistente nel distribuire sul tracciato uno stabilizzato (macinatura di pietre di identico piccolo calibro) in quantità differenziate commisuratamente alle diverse profondità di assestamento del piano-pista (rilevabili appunto dopo qualche mese dalla realizzazione strutturale del tracciato).
"Da quel che abbiamo potuto constatare, quest’ultimo intervento, che impropriamente è stato maliziosamente fatto passare come riparatore, è stato invece attuato dal mal consigliato amico Cesare Meli in modo palesemente errato e dilettantesco. In sostanza, i 6.000 mc. di materiale (la quantità indicata è corretta perché tanto è il volume necessario per 30.000 mq. di pista, essendo necessaria uno spessore medio di 20 cm.) sono stati calati sul tracciato omogeneamente senza rilevare le differenti profondità di assestamento (senza cioè rilevare ogni 8-10 metri le differenti quote, intervenendo con quantità differenziate di materiale). Oltre tutto, come impegno iniziale non sembra esaltante, poiché si è tirato a risparmiare visto che il materiale utilizzato è materiale di risulta (alias calcinacci) e non, come invece sarebbe stato necessario, materiali inerti (alias stabilizzato costituito da 15 cm. di media e leggermente differenziata calibratura e da un sovra-strato di 5 cm. di piccola pezzatura per la riempitura di tutti i residui interstizi).
"Costo del “prodigioso” intervento: € 35.000 circa, in luogo di un’operazione che, ben fatta, sarebbe dovuto costare non meno di € 90.000. Comprendiamo che il materiale di risulta valga meno della metà dello stabilizzato, ma quello che è stato celebrato come un provvidenziale intervento dei salvatori dell’ippica fiorentina, produrrà invece conseguenze, quelle sì, davvero disastrose sia per gli avvallamenti di avvenuto assestamento che le pressopochiste modalità di lavoro non hanno corretto e sia perché in inverno il materiale di risulta, reagendo al gelo gonfiandosi, produrrà quindi ulteriori gibbosità. A Natale ne riparleremo. Tuttavia all’ASSI, in questo periodo particolarmente attenta alla qualità delle opere e delle manutenzioni, basterà disporre un semplice carotaggio per verificare la veridicità della nostra disamina tecnica e, magari, per intervenire doverosamente ed alla pari di quanto, per molto meno, ha ritenuto di dover intervenire su alcuni altri ippodromi.
"Ci sia consentito infine di rilevare quanto siano ridicole le critiche faziosamente espresse sulla presunta scarsa qualità professionale del nostro management gestionale, alla luce delle nuove condizioni concessorie disposte dal Comune di Firenze e consistenti nella super-riduzione del canone mensile (meno di 6.000 euro al mese) e nel mancato obbligo di mantenimento dei livelli occupazionali (al punto che la nuova gestione ha finito per lasciare a casa oltre 30 lavoratori, mentre ai dodici superstiti sembra aver “garantito” un contratto pluri-servizi di 8 mesi). E’ pur vero che negli ippodromi da noi attualmente gestiti si registrano gravi ritardi nei pagamenti degli organici, ma mentre noi finiremo comunque per pagare il dovuto a tutti i lavoratori delle nostre aziende, l’amico Cesare Meli, con tanto di Hippogroup e prestigiosi soci, quei 30 lavoratori non li pagheranno più".
Dr. Gaetano Papalia
Portavoce degli azionisti e degli amministratori di:
Ippodromi Agnano spa
Ippodromo Tor di Valle srl in liquidazione
Ippodromi Fiorentini srl in liquidazione