Salto ostacoli, al Global del Circo Massimo buona Italia nel 2 stelle
Per quattro anni, dal 1939 al 1943, dal Quirinale Vittorio Emanuele III regnò anche sull’Albania. Questa mattina un cavaliere del Paese delle Aquile è stato per qualche ora il reuccio del 16° Longines Global Champions Tour, la cui tappa romana - la 13.ma delle 16 nel programma 2022 del prestigioso circuito di salto ostacoli, le prossime toccheranno New York, Riad e Praga - è iniziata oggi nel fascinoso scenario del Circo Massimo, tornato come per un fine settimana (come nel 2021) dominio esclusivo dei cavalli. L’albanese (44 anni) Klodian Allaiben ha vinto la gara di apertura, una Competizione Speciale a 2 Fasi (12 ostacoli da 1,15 con 13 salti, montepremi 1500 euro, 15 partenti, percorso disegnato dall’iconico Uliano Vezzani, come tutti quelli Global) con 0 penalità e lasciando a 7”81 il primo degli italiani, l’imprenditore ippico padovano Marcello Carraro, pure lui a 0 ma 7° in classifica sul proprio castrone olandese baio tredicenne Lequiano.
Nella gara Speciale a Due Fasi (13 ostacoli da 1,40 con 15 salti, montepremi 3500 euro, 45 concorrenti) siglata dalla doppietta del britannico Adam Botham in sella al suo giovane sauro tedesco di 8 anni Ebanking (nell’impegno simile e precedente l’esperto cavaliere/proprietario di Stratford aveva centrato la vittoria con il castrone baio olandese decenne Harvey della sua socia Barbara Hester) gli italiani occupavano nella classifica finale, 6 dei primi 7 posti, con i binomi Ginus montato da Guido Grimaldi (Casale San Nicola sulla Cassia) secondi, i piemontesi Chacco Amicor ZM/Francois Spinelli terzi, Come on Semilly/Roberto Previtali dei Carabinieri capitolini quarti, Cassirana del Rilate/Luca Coata della Polizia romana quinti, Bolscoi di Vallerano/Alice Bertoli dell’Esercito di Montelibretti sesta ed ancora la coppia dell’Arma Masai delle Schiave/Stefano Brecciaroli settima.
Il primo percorso dei quattro azzurri di questo Global - Scuderia 1918 Casago/Piergiorgio Bucci, Quite Balou/Francesco Turturiello, Tami/Giacomo Casadei, Chalou/Emanuele Gaudiano - scattava con la Competizione a Due Fasi (ostacoli da 1,45 con 10 salti, 25 mila euro, 57 concorrenti) in cui scendevano in campo anche alcuni dei più titolati cavalieri ed amazzoni internazionali della tappa capitolina (la settima, cinque disputate allo Stadio dei Marmi, da quando l’olimpionico olandese Jan Tops, oro a squadre di Barcellona 1992, ha dato il via nel 2006 al suo circuito). La siglava il quarantasettenne irlandese Shane Breen sul castrone sauro belga quattordicenne Z7 Ipswich della sua scuderia di Tipperary. Degli italiani il solo neo ventenne carabiniere Giacomo Casadei, oro olimpico giovanile a Buenos Aires 2018, riusciva a concludere con Tamis (una femmina baia decenne italiana) un percorso netto ma al 13° posto Gli altri chiudevano (tutti con 4 penalità) 22° l’altro milite Gaudiano, 27° il campano Turturiello e 33° l’abruzzese Bucci.
Il clou della giornata - una First Competition a tempo (13 ostacoli a 1,55 con 16 salti, 53 mila euro, 44 concorrenti) valida per il Global Team Riders che comprende anche i Rome Gladiators (senza italiani) - vedeva di nuovo sulla sabbia del Circo Massimo, le cui tribune sono a ingresso libero, i binomi azzurri (non inseriti in squadre) Ballantine di Villagana/Giacomo Casadei, Crack Balou/Emanuele Gaudiano e Made In’t Ruytershof/Francesco Turturiello, purtroppo con risultati non esaltanti (34° Gaudiano, 35° Turturiello, 43° Casadei) ma forse da leggere in chiave preparatoria. Per consolazione il team Rome Gladiators (le canadesi Nikka vd Bisschop/Beth Underhill e i francesi Crackd’La Rousserie/NinaMallevaey) si è piazzato secondo.