Salto, domani a Varsavia l'Italia si gioca la serie A
Quando i bambini credevano ancora nella Befana i genitori li “ricattavano”: stai buono, non dire quelle parole, non ti lamentare della minestrina, non far arrabbiare la maestra; altrimenti sotto al camino troverai non i giocattoli ma cenere e carbone. I bambini ubbidivano e poi, quando arriva la vecchietta con i doni, tutte le “angherie” dei grandi erano dimenticate.
Fare il processo alle intenzioni non è da gentiluomini però il rischio, con la finale delle EEF Series di salto ostacoli che inizia domani e si conclude domenica a Varsavia, è proprio questo. Che un’auspicabile e benvenuta vittoria dell’Italia con il bel quintetto - Piergiorgio Bucci (Carpe Diem- J&F Champblanc), Emanuele Camilli (Chadellano Ps), il 1° aviere scelto Lorenzo De Luca (Scuderia 1918 Highlight), Riccardo Pisani (Charlemagne JT Z) e il caporal maggiore Guido Franchi (Vulcan de Retaud) più l’agente Francesca Ciriesi (Chacco’s Boy) a titolo individuale - selezionato dal c.t. Marco Porro, si trasformi in un regalo della Befana e faccia scordare i disastrosi risultati raccattati dalle spedizioni FISE nei maggiori appuntamenti 2022, compresi i Mondiali in Danimarca ad agosto e il flop angosciante nella tappa del Global appena terminato al Circo Massimo.
In quest’ultimo evento - che ha avuto uno straordinario riscontro di pubblico e di media - nessuno italiano ha vinto una delle 17 gare in programma. Nemmeno nella categoria inferiore, le 2 stelle. In quelle a 5 stelle c’è stato un solo binomio che è salito sul podio, Crack Balou ed Emanuele Gaudiano nel penultimo impegno della domenica, giornata conclusiva. Pur in presenza dei più titolati cavalieri a Giochi Olimpici e Mondiali, il team azzurro è sembrato composto più da solisti che componenti di una squadra, quale questo Global avrebbe meritato e soprattutto richiesto. Per altro in una sede come Roma. La delusione degli spettatori per il mancato successo di un italiano è stata resa palpabile dall’urlo liberatorio che si è levato dalle tribune per il percorso netto di Crack ed Emanuele (l’unico degli italiani, con il successivo di Tamis e Giacomo Casadei, nelle competizioni di vertice) nella gara poi conclusa al terzo posto.
Al contrario, su una deprecabile sconfitta dell’Italia nelle EEF Series polacche già si stanno mettendo le mani avanti, sottolineando che poi il ritornare in Divisione 1, la serie A del salto ostacoli, non è oggi più così importante, visto il passaggio di certi CSIO storici (Achen, La Baule, Roma, Knokke) da Longines, cioè FEI, a Rolex e conseguente minor valore della Nations Cup Final (a fine mese quest’anno a Barcellona, ma l’Italia la disputerebbe eventualmente nel 2023). Cosa che, in modesta parte, può essere anche vera; ma disdegnare di riunirsi ai grandi Paesi che sono in Divisione 1, oltre che dare un calcio al prestigio, è come preferire agli appartamenti del piano nobile lo scantinato “che tanto è comodo uguale”.