Royal Ascot. Nessuno ferma Kingman
INGHILTERRA. Il turf moderno e la mondanità di Royal Ascot si sposano perfettamente in questa liaison di altissimo profilo, dove gli antichi valori uniti ad una piattaforma di campioni assoluti, rendono il meeting regale senza dubbio il più affascinante e competitivo a livello planetario. Dalla parata delle carrozze di Sua Maestà alle questioni prettamente sportive, la prima giornata è stata un tourbillon di forte componente emozionale, e come da tradizione uno dei migliori convegni della cinque giorni in programma nel Berkshire. C’erano ovviamente molti spunti interessanti, primo fra i quali l’attesissimo return match riservato alla generazione 2011 delle St James’s Palace, fra i protagonisti delle 2000 Ghinee Night Of Thunder e Kingman, il vero piatto forte della giornata.
Il responso è stato molto limpido e senza nessuna discussione sull’esito finale, Kingman ha vinto manifestando un’oggettiva superiorità al suo diretto concorrente, sopperendo ad un sorteggio di partenza poco felice con una devastante accelerazione in campo largo ai 300 finali, staccando per quasi tre lunghezze scarse dall’allievo di Richard Hannon. Un successo che di fatto ristabilisce la gerarchia generazionale, Kingman ha sfiorato di pochissimo il record della pista con un eccellente 1.39 e 06, soltanto Azamour nel 2004 (1.39,02) e Chief Singer (1984 T.1.38,90) avevano fatto meglio. Nel suo breve ma già ricco palmares, il rappresentante del Principe Khalid Abdullah spesso avvicinato alle stigmate di Frankel, ha fatto meglio del suo monumentale predecessore, che nelle stessa gara vinta nel 2011, dato valido per le statistiche, fece segnare un tempo di 1.39.24.
Night Of Thunder esce dalla gara a testa alta. Il portacolori di Saeed Manana ha corso in maniera assolutamente rispettabile ma alla resa dei conti nulla ha potuto contro la fiondata del figlio di Invincible Spirit, gestito con estrema naturalezza da James Doyle. Terzo terminava il Godolphin Outstrip, il migliore del lotto; mai un fattore il vincitore delle Craven Toormore. Per John Gosden è stata la prima vittoria da allenatore in questa gara, egli ha detto: “Il cavallo ha un’accelerazione fantastica, pensavo che la corsa potesse avere degli sviluppi negativi, vista la presenza dei due di Hannon, ma James lo ha gestito in maniera perfetta. Credo che a questo punto sia giusto dargli un attimo di riposo, ma dobbiamo comunque pensare eventualmente ad un suo impegno nel Jacques Le Marois o nelle Sussex prima di tornare qui ad Ascot per le Queen Elizabeth Stakes. E’ un grande merito per il Principe Khalid Abdullah. Io ero con Henry Cecil quando Frankel vinse questa corsa, non ci possiamo paragonare ad esso ma per Juddmonte è straordinario avere un altro cavallo di queste proporzioni.”
Nella volata delle King’s Stand l’irlandese Sole Power ha concesso il bis, precedendo chiaramente l’outsider Stepper Point e l’appoggiato Hot Streak, nulla da fare per il sudafricano Shea Shea. Le Queen Anne aprivano lo splendido primo atto di Royal Ascot e dopo circa 300 giorni d’assenza, Toronado è tornato a calcare la pista in maniera vincente come nulla fosse. L’allievo di Richard Hannon, straordinario il suo noviziato da allenatore, terzo gruppo uno in carriera conquistato, ha vinto in totale relax palesando notevole migliorie con il passaggio d’età. Un cavallo molto rilassato e decisamente cresciuto, come dichiarerà poi Richard Hughes nel post gara. Battuto l’ex yankee di Coolmore Verazzano, che ha manifestato un grosso passo avanti dopo la parentesi prolifica ma prudente delle Lockinge, male Soft Falling Rain, terzo il francese Anodin avanti al sempre positivo Tullius.