Palii a rischio, la IHP torna sul'Ordinanza Martini
RICEVIAMO e pubblichiamo: "IHP comprende, pur non condividendo, le opinioni espresse dalla SEF-Italia. Comprendiamo che SEF-Italia ed ENGEA si sentano messe in secondo piano rispetto ad altri Enti dovendo loro soggiacere alle prescrizioni di sicurezza dell’Ordinanza Martini per le manifestazioni che vogliono organizzare. Come abbiamo avuto già modo di esprimere tali prescrizioni non sono particolarmente gravose, solo un po’ di buon senso nell’interesse dei cavalli. Per non dover chiamare un tecnico che certifichi il rispetto dell’ordinanza (o, magari, per poter addirittura fare dei corsi a pagamento per tali tecnici) SEF-Italia ed ENGEA hanno messo a rischio l’intera ordinanza, chiedendo l’ “annullamento previa sospensiva” della stessa.
Che poi il Ministero della Salute abbia fatto ricorso al Consiglio di Stato sulla sospensiva e SEF ed ENGEA abbiano perso tale ulteriore ricorso e quindi l’ordinanza sia rimasta, miracolosamente, temporaneamente e parzialmente in piedi, non sembra essere un merito di chi ha intrapreso il ricorso al TAR. A breve avremo la decisione del Tribunale sull’annullamento e se SEF ed ENGEA non abbandoneranno il ricorso e, per caso, il TAR darà loro ragione, allora ritorneremo all’anarchia dei centinaia di palii italiani pre-ordinanza.
Ricordiamo che l’Ordinanza Martini parla di “manifestazioni pubbliche o private” e che con il termine “manifestazioni”, in Italiano, si intendono gli spettacoli e quindi l’affermazione “Pertanto i cavalli non si potrebbero montare o muovere quotidianamente alle tre andature, se non fossero presenti un veterinario, un'ambulanza veterinaria, nulla osta dalle Commissione di Vigilanza, parere di un Tecnico FISE o UNIRE” non ci sembra corrispondere al testo –né tantomeno allo spirito- dell’Ordinanza che fa, invece, riferimento agli spettacoli, sia che essi siano tenuti in luogo pubblico che privato.
Ci sembra che per risolvere un problema tutto sommato limitato e assolutamente interno, queste due associazioni rischino di eliminare l’unica, labile, norma a difesa degli equidi negli eventi folckloristici locali. IHP invita quindi SEF ed ENGEA ad abbandonare il ricorso che mette a rischio centinaia e centinaia di cavalli e di mettere invece le loro competenze al servizio della redazione di una norma che possa contemplare le esigenze di sicurezza e di benessere degli equidi, del pubblico e dei fantini e al tempo stesso risolvere se possibile anche le piccole (in confronto agli orrori dei palii pre-ordinanza) difficoltà delle due associazioni ricorrenti.
Ma veniamo al punto che ha scatenato il ricorso di queste due associazioni per l’ “annullamento previa sospensiva” dell’Ordinanza Martini. Anch’esse vorrebbero poter organizzare, come già FISE, ASSI e FITETREC-ANTE, manifestazioni con equidi senza dover soggiacere a controlli particolari. Forse vorrebbero anche formare tecnici ad hoc. E per questi interessi, pur legittimi, si mette a rischio la vita di centinaia di cavalli? Immaginiamo che il CONI possa facilmente indicare al Ministero della Salute se SEF-Italia ed ENGEA abbiano o meno i requisiti per essere inclusi nelle sigle che possono derogare dall’Ordinanza. Anche perché in questo momento, pur essendo l’Ordinanza in vigore,per effetto del ricorso di SEF-Italia ed ENGEA, una qualsiasi associazione riconosciuta dal CONI, magari con attività principale il tennis da tavolo, può organizzare manifestazioni con equidi in barba all’Ordinanza Martini.
Antonio Nardi-Dei da Filicaja Dotti
Presidente Italian Horse Protection