La Lega Ippica e i 90 minuti di Rai Sport
IL COMITATO Pre Lega (o Unione) Ippica Italiana comunica: “L’errore che sinora si è commesso è quello di volere che la politica entrasse nella gestione delle corse. Per questo serve una riforma radicale, che metta al bando i sussidi e alimenti l’impresa privata, che metta al bando le clientele e alimenti le competenze. In tutto ciò, lo Stato deve costruire le regole di carattere generale ed ergersi a garante e controllore; tutto il resto deve appartenere alla sfera privata”. È uno degli interventi dell’onorevole Paolo Russo alla trasmissione “90 MINUTI”, andata in onda il 2 novembre su Rai Sport 1, condotta da Enrico Varriale e con ospiti in studio anche l’ingegner Tomaso Grassi, Pierluigi D’Angelo e Luigi Migliaccio. Il progetto di Unione Ippica Italiana è visto come una luce in fondo al tunnel da Claudio Icardi, che ha curato un servizio sull’attuale situazione dell’ippica italiana, e come “ultima spiaggia” da Vittorio Feltri, collegato via telefono alla trasmissione.
"L’onorevole Russo ha anche spiegato che il lavoro della Commissione Agricoltura della Camera da lui presieduta vuole indicare una strada, “la strada di un’ippica non più governata dalla politica in senso stretto, non più alimentata in clientele, non più alimentata solo e soltanto da risorse pubbliche”, ma un’ippica che, una volta superato il primo “step”, operazione per la quale ci vorrà ancora un aiuto dallo Stato, sappia poi camminare da sola. Insomma, la strada della privatizzazione sembra ormai quasi una realtà e il momento di questo passaggio epocale è sempre più vicino.
"Quanto alla risposta che il Ministro Catania ha dato all’interpellanza parlamentare degli onorevoli Russo e Faenzi, in cui garantisce 250 milioni per il prossimo anni e riforme entro la fine del 2012, è intervenuto, lapidario, l’ingegner Tomaso Grassi: “La vedo come una risposta un po’ ottimistica, fatta apposta perché oggi ci sono le Aste; infatti, i 250 milioni sono perfettamente plausibili, ma il problema è che il Ministro non risponde alla domanda su come fa a chiudere il 2012, perché per quest’anno Assi ha ancora dei debiti, essendo arrivata, con i pagamenti, solo al mese di maggio. Questi 250 milioni, che, come detto, sono plausibili, potrebbero non esserci, perché dovranno essere in parte utilizzati per chiudere il 2012”.
"Ma l’ingegner Grassi, in merito alle dichiarazioni del Ministro, non è convinto neanche riguardo a quanto prospettato per scommesse e promozione: “Non bastano totalizzatore unico e nuovo regolamento delle scommesse, bisogna anche migliorare il payout, cosa prevista nel progetto UII così come sono previsti 68 milioni da investire in 3 anni per fare promozione contro i 3 stanziati per il 2013 dal Ministro”.
"Che bisogna intervenire rapidamente con una riforma lo ha detto anche Luigi Migliaccio, mostrando però perplessità che quella di UII sia quella giusta: non c’è, secondo Migliaccio, grande condivisione e i tempi potrebbero essere molto lunghi anche perché, quando sarà definitivamente approvato il Decreto, “avremo solo una scatola vuota”. La prima cosa da fare, secondo Migliaccio, è riformare le scommesse in tempi brevissimi.
"Pierluigi D’Angelo ha voluto sottolineare che, al momento, il disegno di legge dell’onorevole Russo non garantisce montepremi e provvidenze ed ha poi enunciato le varie leggi che tutelano l’ippica, ben sei, e la cui applicazione, almeno in parte, sembra essere disattesa.
"In un collegamento da Settimo Milanese, dove si svolgevano le Aste, il presidente dell’Anact Sandro Viani ha professato ottimismo ed ha fatto un grande appello all’unità di tutti gli ippici, mentre Mauro Biasuzzi, “privatista” convinto, ha ribadito ancora i suoi concetti: “Noi abbiamo bisogno di una riorganizzazione del settore e di avere la certezza che andremo a riqualificare sia il prodotto ippico, sia il prodotto cavallo, sia le scommesse, in modo da poter programmare gli investimenti. Sono d’accordo con Viani, basta con le divisioni, però basta anche con la politica! Diamo in mano l’ippica ai privati, se i privati riescono ad andare avanti, bene, altrimenti che il Governo stacchi la spina”. E poi, probabilmente riallacciandosi alle leggi citate da D’Angelo: “Basta con le sovvenzioni, però, nel contempo, se abbiamo dei diritti, i diritti devono esser rispettati, e, se ci sono delle leggi, che le leggi vengano rispettate”.