La desmite, che cosa è e come curarla
L’INFIAMMAZIONE del legamento sospensore del nodello in prossimità della sua inserzione a livello della parte prossimale del metatarseo principale risulta essere una causa frequente di zoppia a carico degli arti posteriori.
La desmite del legamento sospensore si rileva particolarmente nei cavalli sportivi di età compresa dai 4 ai 10 anni di età.
La zoppia può coinvolgere uno od entrambi gli arti e la sua insorgenza può essere acuta o graduale .
I cavalli predisposti a questo tipo di desmite agli arti posteriori, spesso presentano garretti dritti e pastoie lunghe (lungo giuntati) che, durante il lavoro, determinano una iperestensione dell’articolazione metatarsofalangea.
La diagnosi di desmite prossimale agli arti posteriori si basa sull’esame clinico , sul blocco di branca del nervo plantare laterale, che è il tronco nervoso responsabile della conduzione del dolore dalla regione del legamento sospensore, sull’esame ultrasonografico del legamento e sull’indagine radiografica a carico dell’aspetto prossimale del metatarseo principale.
All’esame clinico la zoppia può essere da media a grave e la prova di flessione dell’ arto interessato dalla desmite del legamento sospensore del nodello può accentuarla. Questo avviene nella maggioranza dei casi ma, in qualche cavallo , può dare esito negativo.
Ai cavalli con desmite del legamento sospensore del nodello, che risultano positivi al test di flessione spesso, erroneamente, viene diagnosticata una artrite a carico della fila tarsica inferiore ( spavenio ) .
Una zoppia causata da dolore localizzato nella parte distale dell’arto può essere esclusa se non si ottiene un miglioramento della stessa in seguito al blocco dei nervi plantari laterale e mediale eseguito a circa metà del metatarseo principale congiuntamente al blocco dei nervi metatarsali in corrispondenza della loro superficializzazione a livello dell’estremità distale dei due metatarsei accessori mediale e laterale ( 4 punti bassi ).
E’ stato riportato che alcuni cavalli hanno un peggioramento della zoppia dovuta alla desmite del sospensore in esito al blocco dei 4 punti bassi .
LA RISOLUZIONE della zoppia si ha dopo avere depositato dell’anestetico (mepivacaina cloridrato) tra il metatarseo accessorio laterale ed il flessore profondo circa un centimetro sotto il margine prossimale del metatarseo accessorio laterale.
L’anestetico depositato in questa regione anestetizza la branca profonda del nervo plantare laterale con coinvolgimento dei nervi metatarsali plantari mediale e laterale che innervano il legamento sospensore.
L’indagine ultrasonografica eseguita su di un legamento sospensore lesionato a livello inserzionale può aiutare in quanto dei cambiamenti nella struttura del legamento possono essere caratteristici della patologia.
Per certi cavalli tuttavia, i cambiamenti coinvolgenti il legamento, usando l’ ultrasonografia, risultano di difficile identificazione.
Anormalità a carico del terzo prossimale del metatarseo principale possono essere a volte notate radiologicamente.
Il trattamento medico nella desmite prossimale del legamento sospensore del nodello coinvolgente gli arti posteriori è, nella maggior parte dei casi, poco efficace.
Il trattamento medico consiste in un lungo periodo di riposo in box seguito da un lungo periodo di riabilitazione che consiste in un incremento progressivo dei carichi di lavoro.
Sebbene la maggior parte di cavalli con desmite del legamento sospensore del nodello agli arti anteriori ( circa il 90%), raggiunga la guarigione con un adeguato periodo di riposo, i cavalli con desmite coinvolgente uno od entrambi gli arti posteriori non raggiungono la guarigione e rimangono zoppi anche dopo periodi di riposo prolungati.
In uno studio si è visto che meno della metà dei cavalli che presentavano la patologia descritta sottoposti ad un trattamento con onde d’urto ed ad una riabilitazione programmata hanno raggiunto la guarigione.
DESENSIBILIZZARE il legamento sospensore attraverso la nevrectomia di un segmento della branca profonda del plantare laterale è la terapia di scelta in questa patologia.
Questa procedura chirurgica funziona per due motivi, il primo deriva dal fatto che il legamento viene desensibilizzato dalla resezione del nervo , il secondo deriva dalla conseguente riduzione di volume del legamento stesso che determina la scomparsa del dolore dovuto dalla pressione esercitata dal legamento aumentato di volume nello scorrimento contro i tessuti circostanti.
Per eseguire la nevrectomia della branca profonda del nervo plantare laterale il cavallo viene sottoposto ad una procedura di anestesia generale e posto in decubito dorsale sul letto operatorio.
Gli viene praticata una incisione cutanea di 5 cm tra il tendine flessore ed il bordo mediale del metatarseo accessorio laterale centrando l’incisione sull’articolazione tarso metatarsica.
La branca profonda del nervo plantare laterale viene reperita dopo avere reciso il retinacolo flessorio tra il tendine del muscolo flessore profondo delle falangi ed il legamento sospensore del nodello .
Dopo che si è eseguita la nevrectomia, la ferita viene chiusa su tre piani di sutura coinvolgenti , il retinacolo flessorio , il sottocute e la cute.
La gamba viene fasciata con un bendaggio compressivo sino alla rimozione dei punti.
Il cavallo viene confinato in box per 3 settimane per poi permettergli l’accesso ad un piccolo paddok per altre 6 settimane dopo le quali si inizia con un programma di riabilitazione, previo un pareggio correttivo, al fine di reintrodurlo in un normale programma di allenamento.
Una percentuale variabile tra l’80% e l 85% dei cavalli sottoposti a questo tipo di chirurgia ritorna ad una normale attività agonistica.






















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