Intervista a Marjaana Alaviuhkola sullo stato dell'Unione Europea Trotto
Come ogni anno, nell'ultimo fine settimana di gennaio in occasione dello svolgimento del Prix d'Amerique, si terrà a Parigi l'Assemblea Generale dell'Unione Europea del Trotto (UET), che procederà al rinnovo del Consiglio in scadenza.
Abbiamo intervistato la presidente uscente dell'UET alla fine del suo secondo e ultimo mandato triennale, per fare il punto sulla sua attività, sui problemi affrontati, sulle soluzioni e le prospettive del trotto nel nostro continente.
Marjaana Alaviuhkola, di origini finlandesi, vive e lavora in Svezia. Fino al 2022 è stata la presidente di Svensk Travsport, l'ente svedese del trotto. Dal 2010 ha fatto parte del Consiglio dell'UET, che ha presieduto poi dal 2019 ad oggi.
Le corse al trotto si effettuano in Europa, negli Stati Uniti, nel Canada, in Sudafrica, in Australia e Nuova Zelanda; tutte queste esperienze spesso diverse tra loro confluiscono nell'Associazione Internazionale del Trotto, con un confronto che avviene in una conferenza che si svolge ogni due anni. Nel nostro continente i paesi in cui si corre al trotto sono associati anche all'UET.
Quale è la situazione attuale del mondo del trotto in Europa?
In sintesi potrei dire che la pandemia del Covid e la guerra tra la Russia e l'Ucraina hanno segnato profondamente, con la crisi energetica e l'inflazione, anche gli eventi delle corse, con l'aumento dei costi degli alimenti, della paglia e del combustibile e una difficile situazione economica per gli addetti del settore.
Alla luce di queste affermazioni è possibile evidenziare i più rilevanti aspetti critici attuali?
I numeri dell'allevamento nella maggior parte dei paesi membri sono drammaticamente diminuiti e in qualche caso sono a livelli minimi. Tutti i paesi del Nord, che prima erano molto stabili, mostrano un calo rilevante dell'allevamento. In Francia e in Italia la situazione è stabile. Il volume dell'attività nei prossimi 3-5 anni è comunque una reale minaccia in prospettiva, che potrebbe portare ad un mercato più ristretto, ad un interesse minore per le scommesse e ad un più basso finanziamento dello sport che aggrava il rallentamento delle attività.Un obiettivo importante per l'UET nel 2025 potrebbe essere la predisposizione di un piano d'azione per arrestare la decrescita dell'allevamento. Non è un buon futuro se abbiamo solo due o tre paesi rilevanti nel trotto e il resto con attività minime e che opera solo con un impegno quasi amatoriale.Siamo di fronte a numerose richieste da parte del pubblico, i comuni cittadini, su come possiamo affrontare le tematiche del benessere degli animali sportivi. Forse l'argomento più critico e importante di cui dobbiamo preoccuparci.Oggi il pubblico - soprattutto quello giovanile - ha i propri valori e non accetta un comportamento scorretto e non rigoroso nei confronti dei cavalli. Se vogliamo esistere come sport, se vogliamo giocare un ruolo nella società, dobbiamo porre il benessere animale al primo posto. Siamo riusciti a modificare l'accordo internazionale sull'uso della frusta, arrivando all'abolizione dell'uso in corsa. C'è anche molto da fare con i controlli antidoping e le regole sull'uso dei medicinali dei cavalli da corsa.
Esiste il problema centrale delle scommesse, la modalità storica di reperimento delle risorse per il settore: qual'è la situazione in Europa e come si può operare per accrescere il gioco?
Ci sono solo due paesi in Europa con un buon sistema di finanziamento: la Francia con PMU e la Svezia con ATG. Tutti gli altri paesi sono dipendenti dai finanziamenti governativi, o da PMU che fornisce i premi delle corse ai paesi che hanno sottoscritto l'accordo con la federazione francese o da ATG che è l'operatore delle scommesse anche in Danimarca.Le società di scommesse storicamente hanno supportato i paesi in cui sono in attivo, altrimenti li hanno abbandonati senza fornire alcun supporto allo sport. Gli sforzi degli ultimi 20 anni hanno portato PMU e ATG a lavorare insieme per ottenere in prospettiva un montepremi europeo comune, ma per ora questa sembra una missione impossibile. Eppure l'ammontare del gioco è tale da poter accrescere enormemente l'interesse dei consumatori.L'alta qualità della professione sportiva e un importante lavoro sul benessere animale possono aumentare l'interesse del pubblico e consentire un incremento delle scommesse. si richiedono grandi strutture del gioco per attirare gli scommettitori verso le corse invece che verso le scommesse su tutti gli altri giochi che vengono offerti attualmente.
Quali sono attualmente i rapporti del nostro sport con l'Unione Europea?
L'Unione Europea sta predisponendo una nuova ampia normativa sul benessere animale ed è importante che l'attività sportiva del trotto, insieme agli altri sport europei dei cavalli, partecipi attivamente a queste discussioni.
Non c'è dubbio che, nonostante tutte le difficoltà della fase attuale chiaramente rilevate, l'UET sia molto attiva e propositiva, con uno sguardo al futuro.
Quali sono le Sue considerazioni in merito, alla fine del Suo mandato?
Il lavoro sul circuito UET-Elite è stato molto gratificante. Abbiamo fissato un fine-settimana nel calendario internazionale delle corse per la finale dell'evento e il primo premio è ad un livello molto importante e attrattivo per la partecipazione dei migliori cavalli. Le corse totali sono 16, di qualità molto alta in ciascun paese. Sarebbe ottimo se nella finale si potesse creare un gruppo di scommesse PMU/ATG: una corsa una volta l'anno potrebbe essere l'inizio di una cooperazione tra le società di scommesse.Sono stati aboliti i campionati per 3 e 5 anni, che non hanno raccolto grande successo, e i loro premi sono stati riversati sul Gran Premio UET per 4 anni molto attrattivo per il pubblico e gli operatori.Nonostante il fatto che il finanziamento attraverso le scommesse sia problematico in molti paesi e che i costi per il mantenimento dei cavalli siano in continuo accrescimento, il pubblico ama i cavalli e le corse e il trotto andrà comunque avanti, anche perchè adesso l'offerta di intrattenimento è molto più alta in confronto a quella dell'era precedente la digitalizzazione.
Un grande ringraziamento a Marjaana Alaviuhkola per la sua disponibilità e per aver delineato con chiarezza la situazione del trotto europeo.
Ricordiamo anche il sito dell'UET per seguire gli sviluppi della nomina del nuovo consiglio: www.uet-trot.eu