''In un filmato i bei tempi della nostra Equitazione''
Gentile Direttore, Class HorseTV ha diffuso un filmato del cav. Puricelli di circa vent’anni fa che fotografa l’abisso tecnico nel quale è precipitata l’equitazione italiana. Vi si può osservare (da parte di chi ha gli occhi per vedere) una mano che appartiene alla bocca del cavallo e un assetto legato, non al cavallo, ma al suo movimento.
Vi si legge il marchio di fabbrica del cav. Mancinelli e del suo istruttore, Col. Chiantia, ovvero di quella espressione della scuola italiana che faceva capo ad Amalfi e che ebbe in Cossilla, Manzin, Ferruzzi, Chiantia, D’Inzeo, Murtas i suoi maestri più qualificati.
Il risultato è un cavallo sereno e decontratto, che si riunisce da solo, accetta volentieri le azioni della mano e salta con la schiena.
Il danno che è stato fatto negli ultimi anni è grave perché ha origini culturali.
Ad un’equitazione basata sull’impulso se ne è sostituita una fondata sulle flessioni che, dell’impulso, sono la negazione.
Per comprendere bisogna risalire alle fonti: la bibbia è il trattato di equitazione del Conte D’Aure (cavalivres.com), il vangelo sono gli scritti di Caprilli, Cossilla, Ubertalli, Badino Rossi.
Naturalmente a rimetterci sono i cavalli che esprimono il loro disappunto con un linguaggio che viene volutamente ignorato e pagano l’irrazionalità dei nuovi sistemi (perché in contrasto con la struttura osteoarticolare del cavallo) con gravi lesioni che vengono mascherate con il dopaggio.
So che la superficialità, tipicamente italiana, porta molti appassionati a sottovalutare questo problema: ma senza una rivoluzione culturale è destinato a sicuro fallimento qualsiasi programma per la rinascita dell’equitazione italiana.
Cordialmente
CARLO CADORNA