Giustizia sportiva, il Galoppo contesta l'Unire
LA ANCFCG (Associazione Nazionale Commissari e Funzionari Corse Galoppo) comunica: “I Funzionari del Galoppo, coloro che assicurano la regolarità di determinate operazioni pre-corsa, manifestano piena opposizione alla volontà che vorrebbe ridurli a semplici “ragazzi di Società ”, anziché mantenere la diretta dipendenza dall’Ente nazionale preposto al controllo delle corse.
Essi vogliono continuare ad offrire agli scommettitori le loro garanzie per una regolare competizione sportiva.
Veniamo ai fatti. Solo il 5 agosto, in piena estate ed a cose già delineate, ha visto la luce il progetto della vociferata riforma della Giustizia Sportiva e nel particolare del controllo e della disciplina delle corse.
Tale documento prende in considerazione, tra i vari argomenti, l’omogeneizzazione operativa tra Trotto e Galoppo, la trasformazione degli attuali Funzionari in Collaboratori delle Società di corse, la nuova figura di Ispettore Responsabile coordinatore, il nuovo limite massimo d’età di tali operatori e le consuete incompatibilità a ricoprire tali incarichi.
Traspare, comunque, dal documento un contenuto economico (non palese) che ha nella eliminazione del costo d’impiego dei Funzionari lo scopo principale.
La giusta volontà di ridurre i costi dell’Ente gestore non può penalizzare il controllo disciplinare delle corse ed anche se è necessario agire su tutti i comparti per il fine desiderato, quello operativo negli ippodromi deve essere salvaguardato il più possibile da tale strategia dovendo garantire un regolare spettacolo, ragione d’essere del settore.
Dall’esame del testo si evidenzia l’enorme forzatura che si vuole attuare con l’omogeneizzazione operativa tra Trotto e Galoppo, chiaramente illusoria in quanto diverse sono le “operazioni” nelle due Aree, richiedendo quindi azioni di controllo non equiparabili.
La stessa figura del Presidente di Terna nel Trotto è necessaria per la tipologia delle decisioni da adottare con immediatezza (squalifiche per andature irregolari di corsa), nel Galoppo, figura già precedentemente abolita, risulta essere un qualcosa in più che, considerati i maggiori costi che ne determinerebbe, appare inopportuno adottare.
Inoltre, il trasferimento dei Funzionari alle Società di corse mal si armonizza con la volontà di mantenere l’attuale livello qualitativo di vigilanza.
Mansioni come la verifica del peso dei fantini, l’antidoping cavalieri, l’insellaggio, nonché quella di Giudice d’Arrivo sono di estrema delicatezza e devono essere attribuite dall’Ente che sovrintende il settore.
Tali funzioni hanno, nello specifico, pari importanza ed il loro cumulo crea solo possibilità di disservizio.
Solo una nomina centralizzata può garantire omogeneità di comportamenti e pieno distacco dalla realtà circostante. In definitiva si ricorda che le Società di corse non sono organismi di Giustizia Sportiva.
Il buon andamento di ogni riunione di corse, è dato capire, dipenderà poi anche dalla capacità di coordinamento e dall’iniziativa dell’Ispettore Responsabile che sarà chiamato a svolgere un compito assai ampio ed oneroso che lo renderà il vero “anello debole” del sistema, disponendo di Collaboratori che non saranno scelti dalla sua stessa linea gerarchica.
Ben accetta poi ogni modifica del limite massimo d’età di Commissari e Funzionari ma è necessario che valga per tutti i gradi della Giustizia Sportiva senza distinzioni e non solo fatto valere nei confronti dei Giudici sul campo.
Si tenga inoltre presente che le cause di incompatibilità alle mansioni da svolgere, da applicare nei confronti dei Giudici sul campo, è bene siano estese anche ai Funzionari.
E’ evidente che l’elencazione di dette cause dovrà essere integrata con quelle fattispecie (ad es. fratelli/sorelle, persone conviventi more uxorio o con figli in comune, ecc.) erroneamente non considerate e da una presentazione, immediata e poi almeno triennale, della fedina penale e degli eventuali processi pendenti.
Le problematiche accennate hanno senz’altro nel confronto di idee tra le parti e nell’analisi realistica delle cose la loro migliore soluzione, in armonia con l’auspicato rilancio del settore.
E’ necessaria una frenata di consapevolezza che possa ricondurre il “quadro generale” nei giusti equilibri, mettendo a tacere le bramosie e gli egoismi ingiustificati, sempre presenti
Alla luce di quanto sopra l' Associazione Nazionale Commissari e Funzionari Corse al Galoppo chiede formalmente al Ministro delle Politiche Agricole ed all' U.N.I.R.E. un immediato incontro chiarificatore”.
Il comunicato è firmato dal Consiglio Direttivo dell’ANCFCG, presieduto da Enrico Del Corso.






















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