Galoppo. Masini si dimette da presidente UNPCPS
LETTERA di Mario Masini, proprietario-allevatore di galoppo:Anche se si fa peccato sono costretto a pensare male e sono sempre più convinto che qualcuno desideri e persegua l’obiettivo della disgregazione dell’ippica italiana.
Il perseverare-adducendo motivazioni e interpretazioni legislative - nel mancato pagamento dei premi e delle spettanze dall’agosto 2012 lo ritengo un atteggiamento irresponsabile che mina la sopravvivenza di allevatori,proprietari, categorie professionali e delle loro Associazioni.
Non intendo essere complice silenzioso di una tragedia annunciata ne intendo assistere impotente all’assassinio di una associazione prestigiosa quale l’Unione Nazionale Proprietari Cavalli Purosangue, che mi onoro di presiedere.
Per questi motivi rassegnerò le mie dimissioni al Consiglio Direttivo nella giornata di giovedì prossimo.
Nel contempo invito con fermezza allevatori e proprietari di galoppo e trotto, unici veri ed indiscutibili assi portanti dell’ippica nazionale, ad unire gli sforzi per contrastare in ogni sede e con ogni mezzo una deriva così scellerata e socialmente pericolosa. Infatti, in mancanza di segnali certi, nei prossimi 15 giorni, di una sostanziale inversione di tendenza da parte del Governo e dei Ministeri di riferimento, il settore precipiterà in una spirale di disperazione sociale dagli effetti incontrollabili e violenti di cui abbiamo già visto le prime avvisaglie.
Auspico che in questo lasso di tempo tutti gli operatori ippici comprese le Società di Corse siano uniti- abbandonando interessi e atteggiamenti unilaterali- nell’intraprendere le iniziative necessarie ad ottenere l’immediato pagamento delle somme per premi dovuti ad allevatori e proprietari.
Sarebbe questo il vero segnale della volontà di proseguire sulla strada di un leale confronto nel percorso di riforma del comparto ippico e della consapevolezza che solo una riforma condivisa può essere strumento di pacificazione e sviluppo mentre qualsiasi altro percorso, anche se imposto,aggiungerebbe elementi di disgregazione e vanificherebbe anche le recenti iniziative intelligentemente intraprese (ad esempio quelle della Società Trenno per San Siro) per riportare elevati standard negli ippodromi.
I veri ed onesti appassionati devono saper lavorare assieme, abbracciare il principio della solidarietà e riuscire a trovare una nuova strada per un’ippica italiana felice."