Galoppo, la Corsa dell'Arno vinta da Solomar
UNA MERAVIGLIOSA cornice di pubblico, l’organizzazione elegante, sopraffina e ricca di buon gusto, una handicap la cui confezione lasciava aperta ogni possibile soluzione ed il teatro splendido del Visarno. Con questi ingredienti Firenze ha postato in archivio anche l’edizione numero 186 della gara più antica del turf italiano. La Corsa dell’Arno ha festeggiato il suo big event, sancendo la vittoria di Solomar.
Il portacolori della Scuderia Siba allenato da Stefano Botti, si è imposto con pieno merito al termine di una gara decisamente molto tattica, risolta allo speed dalla sagacia di Mariolino Esposito, bravissimo nel saper gestire le risorse del figlio di Martino Alonso, il cui unico dubbio era rappresentato dalla distanza. Non ha potuto nulla scontro la stoccata del vincitore, il protagonista dell’edizione 2011 Frankenstein, che Dario Vargiu aveva saggiamente tenuto ben coperto per tre quarti di gara, prima di emergere con il piglio del sicuro vincitore ai 500 finali. Bellissimo l’epilogo, con Solomar ‘cattivo’ sul rivale, pronto a ribadire la miglior stamina, quindi Dingo l’altro chiacchierato della gara, tedesco che nelle mani di Fabio Branca ha corso da grande veterano.
King’s Messenger non è riuscito mai ad entrare nel vivo della corsa, non un passo indietro rispetto al vittorioso Premio Giuseppe Camarrone, ma soltanto una giornata non delle più fortunate, condizione tattica ed un fondo forse troppo scorrevole, hanno condizionato in parte il portacolori della scuderia Milor.