Democrazia è anche un cane sfracellato
ABBIAMO VISTO UN VIDEO (Repubblica e Corriere della Sera on line 6 marzo): un soldato americano in Iraq tiene per il collo un cagnolino. Dice qualche parola verso la video camera, si volta e lancia la bestiola in un precipizio. Compiuta l’eroica missione, sorride compiaciuto.
C’è venuto in mente Gandhi: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali”
Poi c’è venuto in mente Publio Ovidio Nasone: “La crudeltà verso gli animali è tirocinio di crudeltà verso gli uomini”
Poi c’è venuto in mente Nietzsche: “Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere uguale che ha perso in modo estremamente pericoloso il sano intelletto animale”
Poi c’è venuto in mente Mark Twain: “ L’uomo è l’unico animale che arrossisce, ma è anche l’unico che ne ha bisogno”.
Poi c’è venuto in mente il concetto di ‘esportazione della democrazia’ e siamo arrossiti.
Poi ci siamo rassegnati con Camus: “Quando saremo tutti colpevoli, allora sarà democrazia”.
Ma con un incontenibile sussulto di indignazione ci siam detti con Ionesco: “Dio mi dovrà delle spiegazioni”. Essendo del tutto inutile chiederle a quel demente invertebrato con l’elmetto in testa. (Maria Lucia Galli)