AGIT: Combattiamo contro l'ippica virtuale
L'AGIT comunica: "Un segnale forte è stato dato e la mancata dichiarazione dei partenti è un preciso messaggio inviato ai Ministeri competenti che in queste condizioni è impossibile continuare. Si lavora al 50% di due anni fa e il pagamento delle nostre spettanze è fermo ad agosto 2012 (pochi hanno ricevuto gennaio 2013 e diversi in modo sbagliato).Mai una promessa, e dico mai, fatta dal Dott. Vaccari è stata mantenuta e l'ippica, già in profonda crisi, è arrivata al collasso. La lobby dei concessionari, con la complicità di AAMS, ha sempre bloccato la partenza delle riforme sulle scommesse ippiche, precludendo di fatto ogni possibile futuro.
Per chiarezza e trasparenza l' Agit non ha firmato il comunicato con la rappresentanza Unitaria, da noi mai riconosciuta come porta voce dell'ippica, che di fatto ha sostenuto un sistema che con chiacchiere e false promesse ci ha portato a questo punto di non ritorno. Ma oggi la priorità assoluta è l'unità e la nostra presenza è a fianco di chi ha attuato quella che è una sacrosanta protesta. In questi anni questo sistema strafallito ha solo pensato a creare poltrone, stipendi e "baracconi" che non hanno niente a che fare con l'ippica vera, aprendoa la strada a quell'ippica virtuale, che vuole chiudere la porta in faccia ai tanti lavoratori ippici che con enormi sacrifici lo hanno fino ad oggi mantenuto.
Da tempo abbiamo preso posizione per tentare un cambiamento radicale: davanti a questa strada, che ci ha portato a morire, resta solo il baratro. Bisogna avere il coraggio di imboccare la via di un cambiamento fatto con intelligenza e con giusta impostazione: rimanere in questo pantano, in cui politica e burocrazia ci hanno portato, è impensabile.
L'Agit, ed il presidente in prima persona, non hanno mai fatto i porta borse di nessuno, ed hanno da tempo fatto una scelta a testa alta e alla luce del sole, giusta o sbagliata che sia, e questo solo il tempo potrà dirlo, ma con la dignità di chi sa di avere il dovere di tentare altre vie perché quella attuale non ha futuro."
Il comunicato è firmato dal presidente Enrico Dall'Olio