Trotto a Parigi. Uhlan prenota il Prix d'Amérique
PARIGI. Un'edizione atipica del Belgique, l'ultima B dell'iter di preparazione al Prix d'Amérique: pochi partenti ma anziché del consueto ballo in maschera con tanti partecipanti, a nascondere l'indice della forma in vista del top event, una corsa vera, a viso aperto tra i due piu' attesi dello schieramento. Per fare le belle corse ci vogliono i buoni cavalli ma anche la mentalità, quella di onorare le classiche correndolo come se fossero sempre una finale. Tecnica, tradizione, spettacolo e cultura, la sintesi di quelli che da sempre sono i contenuti dell'ippica francese.
E questo piano di gara che nasceva da queste motivazoni alte l'avevano ben presente i team dei due favoriti di questo Belgique, semifinale verso l'Amèrique, quelli di due assi da cuore che si chiamano Uhlan du Val e Vabellino, cavalli giovani secondo quella visione della carriera dei trottatori che oltralpe è prospettica e ben diversa dalla nostra precocità di impiego del materiale. Sì perchè sul monté, sulla salita della pista nera di Vincennes, Uhlan du Val, in giallo e bianco, e Vabellino, in giallo e rosso, hanno dato vita ad un match entusiasmante, quasi d'altri tempi. Corsa di rara bellezza, l'ultima B, che riconcilia con l'essenza del trotto, la modalità ottocentesca del match, delll'idea che il mio cavallo sia migliore del tuo e di uno sfidarsi a viso aperto, in una tenzone cavalleresca. Uhlan contro Vabellino su quell'erta era una meravigliosa sorpresa in una giornata in cui Parigi era invasa da un fiume di persone nelle sue strade e Vincennes diventava cosa piccola ma non banale. A suo modo teatro dove tra le quinte si potevano scorgere i riflessi di una bella storia di corse per iniziare bene l'anno.
I due sulky affiancati, i due cavalli ben saldi nelle mani dei guidatori, azione a pieno regime, la battuta degli zoccoli che rintoccava sul fondo e gli altri spettatori di questo testa a testa anomalo perchè nell'enciclopedia del trotto d'oltralpe forzare così a due settimane dalla classicissima è raro vederlo. La dritta finale ha visto la maestosa accelerazione di Uhlan du Val che dopo aver incrociato i guantoni con Vabellino sulla salita e lungo la curva ne aveva ancora. A quel punto Vabellino ha dovuto parare il tentativo finale di Very Nice Marceaux alla finestra sui primi sul percorso. Il cavallo guidato da Raffin pur in foto ha salvato una piazza d'onore strameritata. Ottima la media al chilometro, 1.13.3, sui 2850 metri, e a tre decimi dal record di Maharajah nell'edizione 2012. Uhlan du Val è un figlio di Islero de Bellouet allenato e guidato da Cédric Megissier per i colori di casa.
Ha vinto alla maniera forte, con lo stile dei gran buoni cavalli. Belgique formato spettacolo, una volta tanto. Premessa di un'edizione del Prix d'Amérique che si farà ricordare. Domenica 25 gennaio, l'appuntamento con la storia.