Striscia la Notizia e l'ippica vera
Se avesse avuto un euro per ogni improperio ricevuto dal trotto e dal galoppo per il suo reportage sull'ippica, Edoardo Stoppa a quest'ora sarebbe già milionario... E' l'autore dell'inchiesta andata in onda sabato sera a Striscia la Notizia, realizzata in un centro di allenamento di trottatori in Toscana: una bomba sul mondo delle corse, davvero sbatti il mostro in prima pagina con tanto di doping ed Enrico Bellei, il miglior guidatore italiano, chiamato in causa papale papale.
E' d'obbligo fare qualche considerazione:
- da quando esiste, la trasmissione Striscia la Notizia, diretta da Antonio Ricci, non fa altro che denunciare corruzione, imbrogli, malversazioni di ogni tipo e i suoi cronisti (a cominciare da Edoardo Stoppa) rischiano spesso e volentieri l'incolumità personale
- l'ippica ha preso cappello (giustamente) perché il servizio nel suo assieme è generico, ha errori e imprecisioni, dà l'impressione che l'immagine di Bellei sia stata strumentalizzata, è una condanna per tutti indiscriminatamente
- l'ippica per l'ennesima volta paga i suoi eterni errori: da anni vive una forma di autismo nell'incapacità di farsi conoscere e apprezzare, per cui sui media ci finisce solo per i fatti negativi
- il doping è sempre esistito e purttoppo esisterà ancora: ma ora più che mai, chi può convincere l'uomo della strada che sui nostri ippodromi viene fatto tutto quello che è umanamente possibile per impedire che corrano (e vincano) cavalli dopati e che tutte le corse siano regolari, ossia senza combine?
Bellei si tutelerà in tribunale, Striscia la Notizia continuerà ad andare per la sua strada, chi vive in Toscana ha capito perfettamente quali siano il centro di allenamento e i presunti ispiratori di questo reportage sensazionale.
E l'ippica? Per fortuna di tutti, le gente onesta è la stragrande maggioranza e ha il sacrosanto diritto di versare lacrime amare, soprattutto su Facebook. Ma è possibile, dico io, che il Ministero dell'agricoltura, che governa galoppo e trotto con un apposito dipartimento, non abbia sentito il dovere di mostrarsi presente e solidale con un comunicato di due righe?