Stava per saltare il Derby del trotto a Tor di Valle
IL DERBY DEL TROTTO, in programma domenica 7 ottobre a Roma, salterà se l’Unione Nazionale Incremento Razze Equine non verserà entro il 3 ottobre la somma di 1.350.000 euro che costituisce il compenso dovuto dall’Ente agli ippodromi di Roma-Tor di Valle, Firenze e Napoli per l’attività da loro svolta nel mese di agosto. E’ quanto aveva annunciato Gaetano Papalia presidente della Società Ippodromi & Città, che gestisce gli ippodromi sopra citati e quello di Siena, nella conferenza-stampa tenuta la mattina di giovedì 27 settembre nella sede dell’Unione Nazionale Ippodromi in pieno centro di Roma. La schiarita nella crisi si è avuta poche ore dopo quando l’Unire in un fax ha riconosciuto il buon diritto della Società Ippodromi & Città e ha promesso che provvederà a far pervenire i primi acconti nella prossima settimana.
Il Derby del trotto, la massima corsa del calendario italiano per i cavalli di 3 anni, campeggia in una giornata che prevede anche le Oaks (il Derby delle femmine) e l’internazionale Gran Premio Turilli. Nella conferenza stampa Gaetano Papalia non aveva lesinato pesantissime critiche all’Unire, alla quale, tra l’altro, aveva rimproverato di non aver mai aperto con le Società di corse (proprietari e gestori di ippodromi) un dialogo veramente costruttivo.
Dopo aver ripercorso con dovizia di particolari l’iter della convenzione tra l’Unire e le Società di corse, Papalia aveva spiegato il motivo dell’attuale protesta. Come da noi riferito in un precedente lancio, il Tar della Toscana ha dato ragione alla Società Labronica (ippodromo di Livorno galoppo) e ha annullato la convenzione con l’Unire perché firmata dall’allora segretario generale Franco Panzironi, che non aveva i titoli per farlo, e non ratificata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’Unire attuale, gestita dal commissario straordinario Guido Melzi d’Eril, aveva bloccato il pagamento di quanto dovuto alle Società di corse in attesa di sapere dall’Avvocatura dello Stato se la sentenza del Tar della Toscana debba ritenersi valida solo per la Labronica o per tutte le Società di Corse.
“La verità – aveva detto Papalia – è che il commissario dell’Unire sta utilizzando la decisione del Tar della Toscana per due motivi: fare terrorismo psicologico nei confronti delle altre società di corse alle quali fa capire che i colpevoli del blocco dei corrispettivi siamo noi e usare la scusa di condizionare i pagamenti a un inutile quanto scontato parere dell’Avvocatura dello Stato, forse nella speranza di mettere in difficoltà la nostra Società”.
Papalia aveva pure lamentato che gli ippodromi del suo gruppo hanno avuto nel 2007 la decurtazione di 130 giornate di corse con un danno non piccolo e che nei riguardi dell’Unire vantano un credito complessivo di quasi 9 milioni di euro. A proposito del calendario 2007, il Tar della Lombardia è in procinto di pronunciarsi sul ricorso presentato dalla milanese Società Trenno.
























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